Il Gup di Messina, Tiziana Leanza, decide sette condanne per altrettanti imputati del procedimento penale scaturito dall’Operazione Gioia, scattata nel marzo 2015 con 23 arresti per spaccio di hashish ed eroina.
Il Gup ha condannato coloro che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. 17 anni per Lucio Mazza; 9 anni e 4 mesi per Angelo Conti; 9 anni e 1 mese per Daniele Mazza; 8 anni e 2 mesi per il marocchino Redouane Rahbib; 3 anni e 5 mesi per Carmelo Montrone; 3 anni e 1 mese per Daniele Montrone; 1 anno e 2 mesi per Antonio Orlando. Saranno invece giudicati con il rito ordinario i 6 imputati rinviati a giudizio. Si tratta di: Angelo Aspri, Giuseppe Astuto, Antonino Casablanca, Nunzio Corridore, Pasquale Erba e Giacomo Puleio.
L’operazione, coordinata dal sostituto procuratore della DDA, Fabrizio Monaco, a marzo scorso portò alla luce, garzie all’attività dei carabinieri, una vasta rete di spaccio tra Messina, Barcellona e Falcone, gestita da due gruppi. Un gruppo spacciava hashish in provincia di Messina, a Barcellona, Furnari, Falcone ed Oliveri; l’altro si occupava dello spaccio nella zona sud della città: Mangialupi e Villaggio Aldisio.
Fu denominata “Gioia” perchè i componenti, per comunicare tra loro, utilizzavano il sistema degli sms: si chiamavano “gioia”. Un soggetto telefonava e appellava “gioia” chi rispondeva, se l’altro replicava con lo stesso appellativo significava che c’era disponibilità di droga.
L’appellativo, però, scatenò la gelosia della fidanzata di uno tra loro, che pretese spiegazioni dall’amato. Questi, non sapendo di essere intercettato anche a livello ambientale, spifferò il tutto.
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