La Polizia, all’alba di questa mattina, ha dato esecuzione a un’ordinanza cautelare — emessa dal Gip Scolaro del Tribunale di Patti su richiesta del Sostituto Procuratore Rosanna Casabona, che ha coordinato le indagini — nei confronti di 5 persone accusate di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione.
Una finta associazione, denominata “Life”, gestiva un locale notturno a Sant’Agata Militello, che richiamava clienti provenienti da molte province siciliane, fino al cambio di gestione verificatosi negli ultimi mesi del 2012. Le indagini, avviate a seguito di controlli amministrativi, tramite pedinamenti, appostamenti e intercettazioni telefoniche, hanno consentito di accertare che nel locale i clienti, fittiziamente tesserati come soci dell’associazione, pagavano profumatamente per fruire di vari servizi: consumazione di bevande, spettacoli di lap dance e spogliarelli, ma anche compagnia di ragazze, soprattutto straniere, reclutate con la mediazione di veri e propri impresari del settore, impiegate nel night e retribuite con fissi e provvigioni per erogare servizi erotici e sessuali, il cui prezzo veniva incassato direttamente dai gestori del locale secondo un preciso tariffario.
I costi dei servizi offerti variavano in base alla durata delle prestazioni: dai 50 euro previsti per un fugace incontro di 10 minuti nel “privè”, ai 170 euro del “pacchetto completo”. I gestori del locale organizzavano alle ragazze incontri intimi anche in luoghi privati, diversi dal locale notturno. Aldo Prestianni, 53 anni, e Alfio Christian Vasi, 30 anni, entrambi residenti a S. Agata Militello, ritenuti rispettivamente il titolare del locale notturno e il collaboratore più intimo, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari;
Iryna Ievska, 32 anni, di origini ucraine e residente a S. Agata, compagna di Prestiannni, Salvatore Zingales Botta, 37anni, collaboratore, ed Emanuele Nicola Peri, 34 anni, residente a Cefalù e proprietario di un immobile in cui si è svolto un incontro organizzato da Prestianni, sono stati sottoposti all’obbligo di dimora nel comune di residenza. L’operazione “Life” segue quella denominata “Dolce Vita” che, nell’ottobre 2012, ha portato a 13 arresti e al sequestro di 3 locali notturni.
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