Arriva il sequestro anche per il depuratore di Patti. Polizia e Guardia Costiera hanno eseguito l’ordinanza di sequestro, disposta dal Gip del Tribunale di Patti, Eugenio Aliquò, su richiesta del Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Patti, Rosanna Casabona. Al depuratore comunale e a tre mezzi di una ditta di Capo d’Orlando che si occupa del prelievo e smaltimento dei reflui della rete fognaria dell’area, sono stati apposti i sigilli. Sono 10 le persone indagate nella vicenda.
L’inchiesta risale al 2003 quando erano stati analizzate alcuni campioni di reflui in uscita dal depuratore: polizia giudiziaria e personale specializzato dell’Arpa avevano avuto modo di verificare il superamento dei limiti batteriologici e chimici consentiti per legge, indice dell’inefficace processo di depurazione dell’impianto che scarica in mare attraverso una condotta sottomarina ad oltre 40 metri di profondità. Le cause del malfunzionamento – come scaturito dalle indagini e come si legge nel provvedimento -, risalivano a precise condotte omissive degli amministratori del comune di Patti (i Sindaci susseguitisi nel periodo tra il 2011 ed il 2014, un assessore e responsabili dell’Ufficio Tecnico competente), che avrebbero impedito il corretto svolgimento del ciclo di depurazione e consentito lo scarico in mare di liquidi destinati a compromettere la salubrità delle acque marine e la salute delle persone.
Il sequestro del depuratore pattese segue a ruota quelli di Piraino, Capo d’Orlando, Caronia, Gioiosa Marea, Oliveri.
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