In tempi di crisi anche le selezioni pubbliche a tempo determinato rischiano di affascinare e soprattutto aumentare le raccomandazioni. L’Assostampa, il sindacato dei giornalisti, ha inviato una nota al commissario dell’azienda sanitaria 5, Manlio Magistri, e accende ufficialmente i riflettori sul bando per la scelta di 1 addetto stampa all’Asp, bando pubblicato il 3 dicembre scorso con scadenza il 24 dicembre. Secondo il segretario provinciale dell’Assostampa, Giuseppe Gulletta, l’avviso può essere annullabile e impugnato perché presenterebbe delle anomalie. La prima e più importante, secondo la legge 150 del 2000 che regola le selezioni pubbliche negli uffici stampa delle Pubbliche Amministrazioni, è che l’unico requisito richiesto sia l’iscrizione all’albo dei giornalisti, mentre l’Asp richiede il possesso della laurea in Scienze della Comunicazione o titolo equipollente come caratteristica fondamentale del candidato. Come dire che un laureato in un ramo specifico conta più di un giornalista iscritto all’Ordine per “conquistare” la selezione. Ma la laurea non è obbligatoria per gli incarichi co.co.co, solo per il Capoufficio Stampa. Gulletta evidenzia altre possibili anomalie nel bando, ecco perché l’Assostampa sollecita Magistri a sospendere in autotutela la selezione e a convocare il sindacato per le opportune modifiche. Da ricordare che proprio sull’espletamento del bando dello scorso anno, sempre per addetto stampa a tempo determinato all’Asp5, sono stati presentati ricorsi ancora pendenti e che potrebbero avere degli effetti anche sulla la precedente selezione.
@Acaffo
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