discarica abusiva di rifiuti a spadafora

Scoperta discarica abusiva a Spadafora: due denunce per abbandono di rifiuti

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Scarti di natura edilizia, ma non solo: questo quanto ritrovato dagli agenti della sezione specialistica della Polizia Metropolitana di Messina in un terreno agricolo di Spadafora trasformato in discarica abusiva. L’area, oggi sotto sequestro, è adiacente alla strada provinciale 55. Denunciate due persone per abbandono di rifiuti. 

Sono stati gli uomini della sezione specialistica, diretti dal Sostituto Commissario Giovanni Ruggeri e coordinati dal Comandante Daniele Lo Presti, a notare in un terreno adiacente la strada provinciale 55, nel Comune di Spadafora, la presenza di una discarica non autorizzata, utilizzata come area di deposito e parziale stoccaggio di rifiuti di vario tipo, provenienti da scarti di natura edilizia e non solo.

Dopo una serie di appostamenti e di pedinamenti, gli agenti coglievano in flagranza una persona della zona tirrenica che, utilizzando un autocarro per il trasporto di inerti, stava procedendo al deposito di materiale nell’area soggetta a controllo; dopo l’identificazione, il giovane riferiva di lavorare per conto del proprietario dei terreni venendo deferito in stato di libertà per abbandono di rifiuti.

Polizia Metropolitana, sequestro discarica abusiva a Spadafora (2)Il proprietario del terreno, convocato per i necessari chiarimenti, confermava di operare nell’ambito dell’edilizia e ribadiva il legame professionale con il giovane ma non forniva alcun titolo autorizzativo circa la gestione dei rifiuti e, conseguentemente, si procedeva al suo deferimento in stato di libertà per il reato di gestione di discarica non autorizzata.

Al termine dell’operazione veniva effettuato il sequestro penale di circa 2000 metri quadrati di terreno agricolo per impedire che la libera disponibilità dello stesso potesse aggravare o protrarre le conseguenze del reato contestato.

L’attività è nella fase delle indagini preliminari le cui risultanze dovranno trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio, nel rispetto della presunzione di innocenza che l’art. 27 della Costituzione garantisce ai cittadini fini a sentenza definitiva.

FONTE: Città Metropolitana di Messina

 

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