Scacco matto ai clan dei Nebrodi con un’operazione dei Ros. Antoci: “Protocollo di legalità va allargato a tutta Italia”

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Un’operazione antimafia che avrebbe azzerato i vertici delle cosche di Cesarò e Bronte è stata coordinata dalla Dda della Procura di Catania che ha disposto il fermo di una decina di indagati. Il provvedimento è stato eseguito da carabinieri del Ros del capoluogo etneo. Tra i destinatari dei fermi anche i presunti capi dei due gruppi, Giovanni Pruiti e Salvatore Catania. La Procura chiederà la convalida dei fermi al Giudice per le indagini preliminari.

E sul blitz della Dda interviene con una nota il presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci. “Si tratta di  un duro colpo assestato ad importanti famiglie mafiose. Apprendo che tutto questo è collegato agli effetti scaturiti dal Protocollo di Legalità. Sono contento – prosegue Antoci – che il percorso di legalità e sviluppo che stiamo portando avanti continua e che stiamo liberando la Sicilia da un malaffare che durava da anni e che toglieva dignità agli agricoltori ed allevatori onesti. Ringrazio particolarmente i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, i ROS di Catania, e la Compagnia di Santo Stefano di Camastra con un ringraziamento particolare alla DDA di Catania  che continuano a dimostrare impegno, responsabilità e dedizione”

“Il 23 febbraio – conclude Antoci – sarò a Roma alla Camera dei Deputati per presenziare alla presentazione della Legge che di fatto allarga il Protocollo di Legalità a tutta Italia facendolo definitivamente diventare Legge dello Stato . Questa è l’antimafia dei risultati che trova credibilità nel lavoro e nella condivisione dei più alti valori della Legalità”.

 

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