Utilizzo indebito di bancomat aggravato dall’aver commesso il fatto con abuso di relazioni d’ufficio ( essendo amministratrice di sostegno della vittima) e peculato.
Per questi reati, il Gup Daniela Urbani ha rinviato a giudizio Maria Falzea, che dovrà comparire davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale, il prossimo 25 gennaio.
La donna, secondo quanto scaturito da indagini della Guardia di Finanza, approfittando del ruolo di amministratrice di sostegno di un anziano 90enne, oggi deceduto, si sarebbe appropriata delle somme depositate dallo stesso nel proprio conto corrente, contravvenendo all’ordine del giudice “di depositare tutto il denaro del beneficiario sul conto corrente postale o bancario acceso in costanza di procedura, e di chiudere eventuali altri conti”. Ma, secondo l’accusa, la donna avrebbe effettuato numerosi prelievi di contanti e pagamenti a mezzo Pos, tanto da ridurre il conto dell’anziano dagli iniziali euro 222.981,60, del 30 giungo 2012, a un saldo finale di 24mila euro, al 4 giugno 2015.
Tre anni di presunti ‘bagordi’, in cui l’amministratrice di sostegno – secondo quanto riporta l’informativa delle Fiamme Gialle- avrebbe effettuato svariati acquisti e prelievi per un ammontare di circa 200mila euro.
Operazioni, queste, che per la continuità con cui avvenivano, avevano destato i sospetti dell’istituto di credito interessato ( la banca Intesa San Paolo), da qui la segnalazione alla Guardia di Finanza, che decise di sentire, nel merito, Maria Falzea.
La donna riferì di non possedere la carta bancomat della banca Intesa, ma solo quella del conto postale, e di non sapere chi mai potesse avere effettuato i prelievi e i pagamenti oggetto d’indagine.
Ma le Fiamme Gialle andarono oltre e chiesero, ottenendola, l’autorizzazione dalla magistratura di poter visionare le immagini relative ad uno sportello bancomat dello stesso istituto, in cui il 2 giugno 2015 qualcuno aveva prelevato 800 euro dal conto bancario sotto osservazione. Da quelle immagini, scrivono i finanzieri, evidente si riconosce l’amministratrice di sostegno. Da qui la formulazione dell’accusa a suo carico e, ieri, il rinvio a giudizio.
Le indagini proseguono per accertare se altri abbiano avuto accesso al conto corrente di un anziano 90enne cui sono stati sottratti 200mila euro.
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Messa….li così riduce parecchi dubbi….articolo impreciso chi è il 90 enne, oggi ahimè deceduto, e la Falzea chi ??? età residenza, scrivete bene e chiaro x cortesia. Buon lavoro !!!
L’articolo riporta i dati necessari al lettore per apprendere la notizia, non deve saziare la sua curiosità. Buona giornata