Quattro rapine (due consumate e due tentate) nella stessa giornata, lo scorso 2 febbraio. Ad eseguirle, a distanza di mezz’ora l’una dall’altra, una banda composta da tre giovani. Ad essere presi di mira sono stati 4 supermercati della provincia di Messina: due di Barcellona Pozzo di Gotto, uno di Furnari, l’ultimo di Torregrotta.
Il copione era sempre lo stesso, così come i ruoli all’interno della banda. L’esecutore materiale irrompeva a volto scoperto e armato di pistola nel supermercato, minacciando che gli venisse consegnato il denaro presente in cassa. Gli altri rimanevano ad attenderlo fuori, su un’Alfa Romeo 147 grigia, per agevolargli la fuga e passare velocemente all’obiettivo successivo.
Due delle quattro rapine sono andate a buon fine per semplice casualità: lo svenimento della cassiera, in un caso, la prontezza di alcuni commessi, in un altro.
Immediate le indagini dei poliziotti del Commissariato di Barcellona Pozzo di Gotto che, coordinate dalla locale Procura, hanno permesso di ricostruire nel dettaglio quanto accaduto nel pomeriggio di quel giorno. Acquisite le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nei luoghi, ascoltate vittime ed i testimoni, intensificati i controlli per individuare l’autovettura in uso ai tre criminali.
L’auto è stata trovata a distanza di 4 giorni. I Poliziotti sono quindi risaliti al proprietario che, messo alle strette, ha raccontato tutto. Cuttone Massimo, barcellonese di 24 anni e proprietario della macchina, era l’addetto alla guida; al suo fianco Munafò Antonio, venticinquenne milazzese, che durante le rapine aspettava poco distante dagli esercizi commerciali. L’ultimo componente della banda, Alfano Gabriele, messinese di 24 anni, è già in carcere per altre rapine consumate nel capoluogo di provincia. E’ lui che concretamente realizzava i 4 episodi delittuosi.
Stamattina, a conclusione di un’attività investigativa rapida ed intensa, sono state eseguite dai poliziotti le tre misure cautelari: Munafò e Cuttone sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. Alfano, invece, rimarrà in carcere.
Fonte: Questura di Messina
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