In Tribunale si torna a discutere della rampa dello svincolo di Boccetta. Nel processo che vede imputate cinque persone, tra costruttori, tecnici e un funzionario della Provincia, l’accusa, ieri, rappresentata dal pm Diego Capece Minutolo ha chiesto 5 condanne.
Cinque anni sono stati chiesti per l’ingegnere Benedetto Sidoti Pinto, funzionario della Provincia; stessa richiesta per gli ingegneri Giuseppe Termini e Antonio Teramo; tre anni di reclusione, invece, chiesti per Vincenzo Vinciullo e Antonino Mangraviti, costruttori e titolari dell’”Archimede Srl”.
La Archimede è la società che si occupò della realizzazione di un complesso abitativo posto a pochi metri dalla rampa dell’autostrada svincolo Boccetta. Per consentire ai mezzi pesanti di raggiungere il cantiere era stato creato un passo carrabile.
Quell’apertura- secondo quanto stabilito nel 2008 da un consulente della Procura – avrebbe danneggiato uno dei piloni della rampa d’accesso dello svincolo di boccetta, determinando-sempre a detta del perito- il rischio di crollo in caso di sisma. La struttura, allo scattare dell’inchiesta fu sequestrata.
Era stato il Cas a denunciare i fatti alla Magistratura. Lo stesso Consorzio si è costituito parte civile nel processo. Le accuse per i 5 imputati sono, a vario titolo: abuso di ufficio in concorso, falso ideologico, attentato alla sicurezza dei trasporti e mancato avviso al Genio civile.
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