Di venerdì la notizia del religioso di una parrocchia messinese accusato, da un camionista padovano, di avere abusato di minori. Puntuali arrivano le reazioni della Chiesa nelle sue diverse componenti. Prima la nota stampa a firma di monsignor Calogero La Piana, arcivescovo di Messina, qualche ora dopo gli fa eco il Priore provinciale, Fra Francesco Giovanni Maria La Vecchia.
Tanto il Priore provinciale quanto monsignor La Piana sottolineano di essere venuti a conoscenza dei fatti gravissimi, che da ieri dominano le pagine dei giornali messinesi, e non, solo dalla stampa.
«Con profondo dolore e sgomento apprendo quanto i mass media in questi ultimi giorni stanno diffondendo circa presunti comportamenti assunti da un frate domenicano, temporaneamente inserito in una comunità religiosa del suo ordine presente nella nostra Arcidiocesi – scrive La Piana -, che certamente, se fossero confermati, sarebbero incompatibili con la vita cristiana e con la vita religiosa.
Si tratta evidentemente di fatti di estrema gravità che però non devono farci cedere alla tentazione di giudizi sommari o scambiare le opportune indagini con sentenze di condanna definitiva».
L’arcivescovo tiene a fare un chiarimento sul ruolo del religioso denunciato, non si tratta infatti di un prete come trapelato in un primo momento: «Desidero inoltre precisare – scrive, infatti, La Piana -, per evitare inopportune confusioni, che si tratta di un frate (non sacerdote) appartenente ad un ordine religioso di diritto pontificio e quindi non sottoposto all’autorità del Vescovo diocesano ma soltanto a quella dei suoi legittimi superiori religiosi. Sono in contatto continuo, pertanto, con il superiore provinciale dell’Ordine dei Padri domenicani che sta valutando la situazione con assoluta serietà in vista di eventuali provvedimenti canonici da prendersi dopo aver accertato i fatti».
«Come Padre e Pastore di questa Chiesa messinese seguo personalmente l’evolversi della vicenda, con preoccupazione e serietà, nell’attesa che le autorità competenti, nelle quali ripongo la massima fiducia, accertino la verità. Invochiamo con forza il Signore – conclude l’Arcivescovo – perché doni pace alla sua Chiesa ed aiuti quanti si sono smarriti a trovare la via della verità, dell’amore e della giustizia».
Di poche ore dopo la nota del Priore provinciale dei Frati Predicatori (Domenicani) della Provincia San Tommaso d’Aquino in Italia, La Vecchia: «Apprendo con dolore e sconcerto, e solo dalla stampa, la notizia che un’indagine giudiziaria riguarderebbe un proprio confratello, laico non sacerdote, appartenente alla comunità presente nella città di Messina, circa suoi presunti comportamenti incompatibili con la vita cristiana e religiosa».
Continua il Priore: «Si tratterebbe certamente di fatti di estrema gravità, la quale medesima, però, non può indurre a giudizi sommari o a confondere le doverose indagini con l’accertamento della verità».
«I fatti, come rappresentati dalla stampa, imporrebbero, se veri – scrive La Vecchia -, la loro più severa censura in ogni sede; proprio in dipendenza di ciò si auspica un celere ed approfondito accertamento da parte delle autorità competenti alle quali va tutta la incondizionata fiducia dell’Ordine domenicano».
«Nel frattempo – continua il Priore provinciale -, questa Provincia ha già adottato ogni specifica cautela per scongiurare qualsiasi rischio di corruzione dell’azione pastorale e sociale quotidianamente e generosamente svolta dai membri dell’Ordine, attivando per altro i propri rigorosi meccanismi di controllo canonico».
«Ora il rispetto dell’attività di indagine in corso e di tutte le persone interessate – conclude il domenicano -, necessita riserbo e riflessione; ben ferma la costante e tenace professione del canone di trasparente fiducia in Dio e negli uomini che, anche in momenti di difficoltà, non devono mai abbandonare chi ha fede».
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