Picchiava la giovane compagna da 5 anni. Arrestato 40enne

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Sono riusciti a ricostruire minuziosamente quasi 5 anni di umiliazioni, vessazioni, minacce di morte, violenze fisiche e morali i Carabinieri della stazione di Milazzo agli ordini del Maresciallo Aiutante Tommaso La Rosa. A subirle una donna di 26 anni.

Colui che ha reso un incubo la vita della giovane donna, sarebbe il marito, M. M. operaio 40enne di Milazzo, già noto alle forze dell’ordine.

Secondo la ricostruzione dei Carabinieri l’uomo, spesso ubriaco, in ripetute occasioni, anche pubblicamente, avrebbe colpito con schiaffi e pugni  al volto e alla testa la compagna, per futili motivi. La donna in più di un’occasione sarebbe ricorsa delle cure del pronto soccorso. Però, bloccata dalla paura, avrebbe spiegato ai medici del pronto soccorso che quelle ferite e quelle contusioni erano dovute a cadute accidentali, impedendo di fatto l’intervento dei Carabinieri. Le aggressioni pare avvenissero anche in presenza del figlio della coppia, ancora bambino.

Ma la violenza, secondo quanto ricostruito dagli uomini dell’Arma,  negli anni sarebbe aumentata, e la donna non ha potuto più evitare i ripetuti interventi dei Carabinieri, che hanno constatato in “flagranza” alcuni comportamenti dell’uomo.

L’episodio più grave risalirebbe alla fine di giugno, quando, il 40enne, durante una lite, in un eccesso d’ira e con brutale violenza avrebbe colpito la giovane con una forza tale da farla stramazzare al suolo, abbandonandola per strada, di notte, con una frattura delle ossa facciali e il viso sfigurato.

Dalle indagini dei Carabinieri emergerebbe una vita familiare terribile, sia per la compagna che per il figlio minorenne.

L’arrestato, mosso tra le altre cose anche da una gelosia morbosa nei confronti della donna, in più occasioni avrebbe aggredito non solo la propria compagna ma anche chi, in pubblico, si sarebbe “permesso” semplicemente di salutarla.

Il 40enne è stato arrestato e dovrà rispondere dell’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni gravi, violenza privata e minacce. Ora si trova nel carcere di Gazzi.

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