Per la DDA la “Pianeta Mare” si ampliava grazie ai proventi del clan Mangialupi ( VIDEO)

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La Squadra Mobile ha eseguito il sequestro preventivo della societa’ di lavorazione e commercio all’ingrosso e al dettaglio di porodotti ittici, “Pianeta Mare di Bonaffini Carmelo & C. Sas”. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Messina su richiesta della Dda, sostituti procuratori Vito Di Giorgio e Angelo Cavallo, colpisce ancora una volta gli investimenti patrimoniali della famiglia Bonaffini, cui già nel 2011 erano stati sequestrati beni per 450 milioni di euro, tra cui una flotta navale e 430 unita’ immobiliari.

I poliziotti hanno apposto poche ore fa i sigilli alla nota società ittica “Pianeta Mare”, nata nel 2013 ad appena un paio d’anni dal sequestro e successiva confisca della precedente società “Pescazzurra S.R.L.”

La nuova attività, dunque, è nata per soppiantare la ‘Pescazzurra’ nel commercio all’ingrosso e al dettaglio di pesce fresco e congelato, un settore in cui i proprietari dell’azienda hanno iniziato a muoversi sin dagli anni settanta, spostandosi solo successivamente nel settore dell’edilizia, dell’industria alberghiera e della ristorazione.
Un complesso patrimoniale che per gli inquirenti è stato illecitamente accumulato ed è riconducibile a Sarino Bonaffini, ritenuto vicino al clan mafioso Mangialupi. Tali rapporti- a detta degli inquirenti – gli avrebbero consentito di acquisire un predominio nei settori pesca, ristorazione ed edilizia.
Il valore dei beni sequestrati e’ di circa mezzo milione di euro.

Il sequestro nasce sulla scorta delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, in particolare del barcellonese Nunziato Siracusa, che ha raccontato di aver saputo in carcere durante una conversazione con esponenti del clan Mangialupi, della provenienza illecita del denaro. La Squadra Mobile ha eseguito accertamenti patrimoniali che hanno dimostrato come, dopo la confisca, Sarino Bonaffini avesse ripreso ad investire delle somme che lo avevano portano al controllo del mercato del pesce, con l’apertura della nuova societa’ che si occupa di fresco e congelato.

La nuova ditta nel 2013 era solo una bottega ma dopo qualche mese gli agenti della squadra mobile hanno scoperto l’acquisto di quattro furgoni per un valore di quasi 80mila euro. Già a giugno 2013, la Pianeta Mare prendeva piede, ampliandosi, nel 2014, con nuovi punti vendita e l’acquisto di mezzi e macchinari. Gli accertamenti patrimoniali hanno dimostrato che il denaro investito in questa societa’ non sarebbe proporzionale ai redditi della famiglia.

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