Paradosso Triscele. Niente cassa integrazione né licenziamenti formali, 41 unità dipendenti di un’azienda “fantasma”

Pubblicato il alle

2' min di lettura

trisceleDa oggi sarebbero nuovamente dipendenti della Triscele. E invece non sono né cassintegrati e neppure disoccupati. La triste vicenda dei 41 addetti ricomincia male, anche nel 2013. Il 31 dicembre è scaduta la cassa integrazione e avrebbero dovuto già ricevere le lettere di licenziamento per ottenere quantomeno l’indennità di disoccupazione. E invece ancora nulla. «Formalmente da oggi siamo tornati a essere dipendenti della Triscele — afferma Mimmo Sorrenti, uno dei lavoratori —. Faranda deve adempiere a quanto previsto dalla legge». Per molti, infatti, i Faranda, titolari dello stabilimento, dovrebbero pagare questi primi giorni di “lavoro” del nuovo anno. Insomma è un paradosso quanto sta avvenendo in via Bonino. La raccolta firme per sollecitare gli imprenditori a investire in un nuovo birrificio prosegue e proseguirà nei prossimi giorni a piazza Cairoli, dove il personale ha in mente di trasferirsi. C’è anche un sito internet, birrificiomessina.it, dove poter ricevere informazioni sul caso. Questa mattina in via Bonino si è recato il segretario cittadino del Pd, Giuseppe Grioli, che si sta interessando della vertenza. Gli addetti Triscele chiedono anche al presidente della Regione Crocetta un incontro, per conoscere se e come la Regione possa aiutare e sostenere il percorso per la creazione di un birrificio a Messina. Tra le ipotesi ci sono: quella di dare vita a una cooperativa degli ex Triscele con il contributo regionale oppure che qualche imprenditore si interessi della faccenda.

@Acaffo

(57)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.