Altra mattinata “calda” a Palazzo Zanca. Un giovane, armato di bastone, è entrato urlando e, minaccioso, è arrivato fino alla porta del Sindaco, dove è stato bloccato.
Non è il primo episodio del genere che si verifica al Comune di Messina nelle ultime settimane.
La mancanza di barriere, da quando il sindaco Accorinti ha deciso di eliminare i tornelli, ha reso semplice per chiunque manifestare, piccole o grandi tragedie che siano, fino alle stanze degli Amministratori.
Il giovane di oggi, già noto a chi frequenta il Palazzo, perché non nuovo a questo genere di proteste, è uno degli alluvionati di Altolia.
La tragedia del 2009 gli ha portato via la casa e lui continua a protestare per averne una. Ma non una qualsiasi, piuttosto una adatta alle proprie esigenze.
Pare infatti, stando a quanto dichiarato dall’assessore ai Lavori pubblici, Sergio De Cola, in questi concitati momenti, che già gliene abbiano proposte ben 6, che però non sarebbero idonee alle sue richieste.
Il ragazzo ha, secondo quanto egli stesso ha dichiarato, dei familiari con problemi di salute. La madre del giovane, all’esterno dell’edificio, ha denunciato che “sono stati lasciati soli”.
La mancanza di sicurezza a Palazzo Zanca, più volte denunciata anche dagli stessi dipendenti, è diventata un problema serio, la facilità con cui, chiunque, può entrare armato, di bastone o altro è indifferente, fino al primo cittadino è fonte di insicurezza per tutti quelli che frequentano il palazzo.
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