Le indagini che hanno portato agli arresti di questa mattina in merito all’operazione “Biancaneve” erano state avviate nel 2011 a seguito della denuncia della madre di un giovane, allarmata dagli strani atteggiamenti, spesso anche violenti, del figlio. Il ragazzo, infatti, chiedeva costantemente denaro, rientrava tardi la sera e in generale aveva una vita sregolata, tanto che la madre ha ritenuto fosse finito in un brutto giro.
Dalle indagini, avviate dai Carabinieri di Giampilieri, si è scoperto che il ragazzo frequentava Antonino Tavilla, 25 anni, già noto alle forze dell’Ordine per precedenti di spaccio. A seguito di intercettazioni, i militari dell’Arma hanno scoperto che proprio Tavilla gestiva una vera e propria rete di spacciatori e, al momento dell’arresto di uno di loro, Andrea Oteri Aloisio, trovato con 260 grammi di marijuana, si era mostrato preoccupato di essere scoperto, tanto da raccomandare agli altri “suoi” ragazzi di fare molta attenzione. Durante gli scambi telefonici, i membri della banda si chiamavano con nomignoli, utilizzando spesso anche quelli dei Sette Nani: da qui e dalla bianca sostanza spacciata (cocaina) è scaturito il nome dell’operazione “Biancaneve”. Base logistica dell’organizzazione era la sala giochi di Santa Margherita, “Gold Moon”, gestita da Antonino Tavilla.
Il gruppo criminale era composto da giovani, anche incensurati e di buona famiglia, che si occupavano di mandare avanti l’attività di spaccio di cocaina e marijuana, coordinati da Tavilla, il quale non portava mai con sé dosi di droga, lasciando correre loro i rischi maggiori. Tavilla cambiava spesso fornitori e schede telefoniche per non essere intercettato.
I collaboratori utilizzavano i proventi della frenetica attività illecita per comprare abiti firmati e trascorrere serate in discoteca. Dalle indagini è scaturito, inoltre, che anche gli assuntori erano tutti giovanissimi, neo maggiorenni e anche minorenni.
Le intercettazioni da parte degli inquirenti hanno consentito di far emergere anche un giro di usura e un caso di estorsione, in cui ad essere implicati sono Antonino Tavilla, il padre di questi Nicola Tavilla, e Giuseppe Mazzù.
Nicola Tavilla insieme a Mazzù prestava denaro a usura. In un’occasione, però, a causa della sua assenza da Messina, Mazzù aveva tenuto per sé i proventi dell’attività. Rientrato, Tavilla senior ─ a detta degli inquirenti ─ si era accorto dell’ammanco e, mostrando una pistola per incutergli timore, avrebbe estorto il saldo a Mazzù, che gli ha dato in cambio un anello del valore di 20 mila ero appartenuto a sua nonna. I proventi dell’associazione, disarticolata con questa operazione ─ secondo gli inquirenti ─, ammonterebbero a circa 500 euro al giorno, per un volume totale che si aggirerebbe intorno ai 100.000 euro nell’arco temporale preso in esame.
Nicola Tavilla è stato arrestato per usura ed estorsione, mentre Giuseppe Mazzù e Antonino Tavilla, che collaborava coi due, solo per usura.
Le misure cautelari, 18 in carcere e due ai domiciliari, sono state firmate dal gip Salvatore Mastroeni nei confronti dei soggetti indagati a vario titolo per associazione finalizzata al traffico illecito di cocaina e marijuana, spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, usura ed estorsione. Indagati anche altri 38 soggetti.
I nomi degli arrestati:
Custodia cautelare in carcere
Antonino Tavilla,25 anni, nato a Messina;
Tommaso Mangano, 36 anni, nato a Messina;
Giuseppe Viola, 38 anni, nato a Messina;
Fabio Abate, 27 anni, nato a Messina;
Andrea Aloisio Oteri, 32 anni, nato a Messina;
Ludovico Spurla, 24 anni, nato a Messina;
Danilo Lo Paro, 24 anni, nato a Messina;
Angelo Barnà, 25 anni, nato a Messina;
Nicolas Cannaò, 30 anni, nato a Messina;
Christian De Stefano, 24 anni, nato a Messina;
Giampiero Bitto, 26 anni, nato a Messina;
Antonio Micali, 27 anni, nato a Messina;
Giuseppe Antonio Utano, 31 anni, nato a Messina;
Vincenzo Quattrocchi, 24 anni, nato a Messina;
Pietro Giuseppe Trimarchi, 50 anni, nato a Messina;
Antonino Bonaffini, 40 anni, nato a Messina;
Nicola Tavilla, 49 anni, nato a Messina;
Giuseppe Mazzù, 55 anni, nato a Saponara
Arresti domiciliari
Maria Letizia Barbera, 24 anni, nata a Messina;
Melania Francesca Billé, 23 anni, nata a Polla (Sa)
Nelle foto: Antonino Tavilla e Giuseppe Mazzù
(1359)