Tra gli indagati della operazione “Do ut des” anche due medici siciliani: un nefrologo messinese ed un endocrinologo palermitano. La ” Do ut Des” è l’operazione dei carabinieri del Nas di Bologna che ha portato alla luce complicità eccellenti tra informatori scientifici e specialisti. Più il medico prescriveva il farmaco “rappresentato” dall’informatore scientifico, più “ritorno” aveva. Viaggi per l’intera famiglia del medico, danaro, computer, persino gioielli. Era questo il corrispettivo per il professionista della sanità che prescriveva ai pazienti i farmaci “raccomandati”.
In tutta Italia sono 67 gli indagati. Le accuse a loro carico sono, a vario titolo,associazione a delinquere, corruzione,istigazione alla corruzione e alla truffa in danno del Servizio sanitario nazionale.
Al vaglio dei Nas anche l’accertamento per stabilire se le prescrizioni sotto accusa abbiano provocato danni alla salute dei pazienti, tra cui bambini, visto che tra gli indagati ci sono anche pediatri.
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