Atti persecutori e Appropriazione indebita, questi i reati per i quali il giudice monocratico Monia De Francesco ha condannato ad un 1 anno e 2 mesi, pena sospesa, Alberto De Francesco, ex consigliere della società sportiva “Waterpolo Messina”.
De Francesco, da settembre a dicembre 2010, avviò- come sostenne l’accusa- una vera e propria persecuzione nei confronti del presidente della stessa società, Felice Maria Genovese. Telefonate con minacce di morte, appostamenti nei pressi dell’ufficio di Genovese, avrebbero – si legge nel capo d’imputazione- “cagionato un grave stato d’ansia e ingenerato nella vittima un fondato timore per la propria incolumità”.
A carico di De Francesco, inoltre, l’accusa di appropriazione indebita, per avere intascato i 984 euro di un assegno intestato alla Waterpolo.
Cinque anni dopo i fatti arriva la condanna ad 1 anno e 2 mesi per De Francesco. Il Pm aveva chiesto 9 mesi.
Ha difeso l’avvocato Antonello Scordo. La parte offesa è stata assistita dagli avvocati Bonni Candido e Leo Decembrino.
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