La Guardia di Finanza di Milazzo ha scoperto 10 casi di frode di contributi europei nella pesca marittima. Le indagini delle forze dell’ordine sono durate quasi un anno e sono state eseguite dai Reparti Speciali del Corpo e in particolare dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie.
Le fiamme gialle hanno, dunque, passato al setaccio 15 posizioni, scoprendo che 10 di queste non avevano rispettato gli obblighi previsti dal bando europeo grazie al quale i soggetti imputati avevano avuto accesso ai fondi. Suddetto bando, istituito al fine di ridurre lo sforzo di pesca, prevedeva l’erogazione di un contributo di 40mila euro a favore del pescatore marittimo, se questo avesse cessato la proprio attività per intraprenderne una nuova in un diverso ambito produttivo. Quest’ultimo il requisito non sempre riscontrato in sede di controllo.
L’importo che dovrebbe rientrare nelle casse pubbliche, se le indagini dovessero essere confermate dall’Autorità Giudiziaria, ammonta a 400mila euro.
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