Ancora nubi sul centro mercantile di Milazzo. Un agglomerato di fabbricati e terreni di 106 mila metri quadri, 22 dei quali capannoni al coperto distribuiti in quattro edifici, costato 40 miliardi di vecchie lire e messo in vendita a soli sei milioni e seicentomila euro dall’Asi. Il Centro doveva essere utilizzato per la lavorazione e commercializzazione di prodotti agricoli, ma poi è stato adoperato soprattutto per stoccaggio di mezzi pesanti e la società che lo aveva in affitto ha presentato un’offerta per acquistarlo dopo una valutazione del bene, secondo alcuni esponenti politici, sospetta. Molti si chiedono infatti perché l’Asi che otteneva per l’affitto 360 mila euro l’anno ha deciso di vendere ad prezzo così basso. Secondo l’avvocato Formica, leader della corrente milazzese ‘Dem’, Democratici e Milazzesi del Pd, “ci sarebbero motivi politici che si evincono dall’appartenenza dei vertici Asi”. A capo di Ngi, che paga l’affitto del centro Mercantile e che fa parte di Eurolink, c’è il gruppo Franza che nello Stretto è socio per il traghettamento dei Ferry Boat con l’ex segretario regionale del Pd, Francantonio Genovese. Quest’ultimo ha uomini di riferimento in effetti proprio all’Asi, che ha venduto il bene. Si tratta di Salvatore La Macchia, attuale commissario liquidatore dell’Ente e in precedenza nello staff della segreteria di Genovese,da lui nominato, quando era sindaco, presidente dell’Ato 3 di Messina. Anche il direttore generale dell’Asi Fernando Caudo, è vicino a Genovese e suo fratello Renato è segretario del circolo Pd di Graniti. La stima del Centro Mercantile è stata fatta poi dall’ingegnere Arturo Alonci, nominato dalla Regione, ma ex assessore della giunta Genovese. Alonci ha stimato il bene 9 milioni di euro, ma poi ha sottratto per i lavori eseguiti 1,9 milioni, valutandolo 7,2 milioni. Dopo due gare andate deserte il bene è arrivato ad una valutazione di sei milioni e seicentomila euro. Alonci, tra l’altro, sta per essere nominato da Crocetta assessore proprio in quota Genovese.
L’ex sindaco di Milazzo, Antonino Nastasi, indignato spiega: “Recentemente abbiamo acquisito delle carte dove si evidenziano altre irregolarità. La ‘svendita’, fortunatamente, è stata bloccata dopo le nostre rimostranze, ma è chiaro che si dovrebbe rivedere la stima fatta dall’ingegnere Alonci, che era troppo al ribasso. Inoltre, la destinazione d’uso di questo centro era un’altra, qualcuno ci dovrà spiegare perché è stata modificata e quando. In queste settimane continueremo a studiare le carte che abbiamo acquisito e vedremo di evidenziare le numerose irregolarità. Il Centro Mercantile deve tornare ad essere un bene fruibile per la cittadinanza e non sfruttato per gli interessi di pochi”. Già in passato, sulla vicenda ,il direttore generale dell’Asi Fernando Caudo e il commissario liquidatore Salvatore La Macchia avevano duramente replicato. “Sono solo congetture e fantasie- aveva detto Caudo – non abbiamo svenduto nulla. Noi, come Asi, abbiamo dei debiti ingenti e siamo obbligati a vendere questi beni. La gara pubblica è andata deserta due volte e il prezzo è sceso, non è colpa nostra. Non penso cambierà l’utilizzo di questo bene e non ci saranno sconvolgimenti per la città di Milazzo”.
E La Macchia: “Già nel 2010, questo bene era tra quelli che dovevano essere venduti, ho solo eseguito quanto era previsto al fine di rientrare dai debiti. Il cambio di destinazione d’uso non l’ho fatto io ma chi mi ha preceduto. Il prezzo è sceso anche perché si sono dovuti considerare i lavori eseguiti dalla Centro Mercantile Sicilia all’interno della struttura. Era inoltre previsto nel bando che quest’ultima società, in quanto locataria, avesse diritto ad una prelazione nell’acquisto del bene. Poi si deve considerare che i macchinari mai utilizzati non sono stati venduti e anche quelli avevano un valore”.
Gianluca Rossellini
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