Dovrà rispondere di tentata frode in commercio aggravata il titolare di un caseificio della provincia di Messina accusato di aver provato a vendere online un formaggio “Pecorino Siciliano DOP”, che in realtà era ben altro. Nel mirino dei Carabinieri, anche due aziende della provincia di Catania.
I militari dei Reparti Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, nelle scorse settimane, hanno continuato ad effettuare ispezioni presso aziende del settore agroalimentare.
Nel corso delle attività di controllo, che hanno interessato le regioni Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Calabria e Sicilia, sono state riscontrate violazioni alle normative sull’etichettatura e presentazione dei prodotti, sulla rintracciabilità degli alimenti e tutela dei marchi tutelati DOP e IGP. I risultati:
- sequestrate oltre 15 tonnellate di alimenti;
- elevate sanzioni amministrative per complessivi 41 mila euro;
- denunciata una persona all’A.G. per tentata frode in commercio aggravata.
In Sicilia, in particolare:
- in provincia di Catania, presso un’azienda dedita alla lavorazione di frutta secca ed un caseificio, sono stati sequestrati, rispettivamente, 3.200kg di pistacchio siciliano e 224kg di provole stagionate, del valore complessivo di 47mila euro, per mancanza di tracciabilità;
- in provincia di Messina, il titolare il di un caseificio è stato denunciato all’A.G. per tentata frode in commercio aggravata (artt. 56, 515 e 517 bis C.P.) per aver posto in vendita, tramite il sito internet aziendale, formaggi ottenuti da latte misto (ovino e caprino) come formaggio “Pecorino Siciliano DOP”.
FONTE: Comando Carabinieri per la tutela agroalimentare
(Foto di repertorio)
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