Eseguita nel pomeriggio di ieri l’autopsia sul corpo di Giovanna Filippa Saglimbeni, 48enne consulente bancaria morta lo scorso 30 luglio dopo aver subito una resezione gastrica per dimagrire. Indagati, ad oggi, per la sua morte due chirurghi e 4 endoscopisti.
L’operazione svoltasi il 7 luglio alla Clinica Carmona sembrava essere andata a buon fine, tanto che la donna era stata dimessa.
Nei due giorni successivi, però, sono iniziati dei dolori all’addome che si sono intensificati a tal punto da costringerla a letto.
Il marito e i due figli hanno, così, deciso di chiamare l’ambulanza che ha trasportato la donna al Policlinico di Messina: una situazione di certo allarmante che, però, non sembrava dovesse mettere a rischio la vita della donna. Qui, i medici del nosocomio, sono intervenuti applicando delle protesi per porre rimedio al primo intervento subito dalla donna. Il 30 luglio, dopo diversi giorni di ricovero, il cuore di Giovanna Saglimbeni ha smesso di battere, la famiglia ha così deciso di far partire una denuncia per far luce sulla vicenda.
A effettuare l’autopsia, disposta dal sostituto procuratore Annalisa Arena, il medico legale Antonio Messina e il chirurgo Vittorio Lombardo. Sei i camici bianchi indagati per la morte della donna: due chirurghi della Clinica Carmona e 4 endoscopisti.
Il risultato dell’autopsia effettuata ieri pomeriggio potrebbe, però, spiegare cos’è successo e, forse, far variare il numero degli indagati.
L’ultimo saluto a Giovanna Saglimbeni si terrà venerdì 4 agosto al Duomo di Messina.
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