Messina. Il torrente S.Michele esonda nuovamente, genera nuovi disagi e fa capire che bastano pochi minuti di pioggia per rendere l’area impraticabile e mettere in pericolo cittadini ed abitazioni. Gli abitanti sono senza acqua e il fango ha invaso le strade.
Era già successo nove giorni fa quando, al primo acquazzone post-estate, il torrente si era ingrossato finendo per esondare, complici anche alcuni veicoli parcheggiati nel suo alveo.
Ieri sera esattamente lo stesso scenario. Sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco per rimuovere un furgone che era finito nel torrente, ne ostruiva il percorso e aveva fatto riversare terriccio e detriti lungo la strada.
Anche la Protezione Civile è all’opera da stamattina, per cercare di ripristinare l’accesso alle abitazioni e riportare il letto del torrente ad una condizione accettabile. Parallelamente al lavoro anche gli operai dell’AMAM con il compito di ricollegare le tubature danneggiate e ridare l’acqua ai cittadini delle zone.
Tutti gli enti si sono attivati rapidamente ma stanno eseguendo solo rimedi temporanei: dei rattoppi che possono fungere solo da soluzione tampone e, purtroppo, non mettono al riparo cittadini ed abitazioni da eventi simili in futuro.
Nessuna soluzione per il torrente San Michele?
Si potrebbe pensare che l’assenza della “semplice” manutenzione del torrente e i rischi idrogeologici, derivanti dai numerosi incendi che hanno colpito Messina negli ultimi mesi, siano le uniche cause di quanto accaduto ma non è così.
Visitando il torrente San Michele e seguendo da vicino i lavori effettuati questa mattina, ci si rende conto che la causa di disagi e rischi non è da ricercarsi solo nei tempi più recenti.
Tubi di acque bianche e fognatura passano ai bordi – o poco sotto – l’alveo del torrente. Le briglie costruite per trattenere l’incedere dell’acqua, nel tempo, hanno ceduto parzialmente o del tutto. Molti sono i passaggi di fortuna (es. con cemento di risulta) costruiti per valicare il torrente e raggiungere abitazioni rese legali attraverso attività sanatoria.
Tutti questi fattori dipingono un quadro allarmante e problematico, una situazione alla quale non è possibile porre rimedio in poche ore. «È il risultato di anni di lavori fatti in situazioni di emergenza e soluzioni temporanee», questo è quanto si percepisce nelle parole degli uomini di Protezione Civile e AMAM, intervenuti oggi a San Michele.
«Servono interventi mirati e attività programmate per riportare il torrente ad una condizione di sicurezza. Il budget che abbiamo per lavori di emergenza (come quello di stamattina, ndr) è ridotto e siamo solo all’inizio della stagione autunnale» queste le dichiarazioni del geometra Bottari, direttore dei lavori a San Michele per la Protezione Civile.
Viene da chiedersi se tutti i torrenti di Messina versino nelle stesse condizioni e quali siano le misure previste dagli enti competenti per far fronte a questa crescente emergenza.
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Per cui …a chi dare responsabilità…gli organi competenti sono ex provincia o simile …e il Comune per cui…ribadisco al di là dei se e dei ma . Chi alza il sederino e prende i suoi impegni per far si che la tragedia annunciata dal povero…torrente devastato da incuria e concessioni varie…diano seri danni anche umani . Grazie istituzioni…!!!