Una custodia cautelare e l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per altre tre persone accusate di bancarotta fraudolenta, falso in bilancio e frode fiscale.
Eseguito anche il sequestro preventivo e confisca per l’equivalente di conti correnti, beni aziendali, quote di capitale e azioni intestate all’ultima società creata dagli indagati.
A eseguire le indagini il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Messina diretto dalla Procura della Repubblica con il provvedimento del G.I.P. del Tribunale di Messina, Dott.ssa Tiziana Leanza.
Dalle operazioni investigative è emerso che gli indagati sono tutti soci, amministratori e dipendenti di otto società operanti nel settore dell’editoria, create nell’ultimo decennio, resisi autori di ripetute irregolarità nella redazione di bilanci per nascondere la situazione di crisi e, quindi, simulando un patrimonio inesistente e beneficiare ulteriori finanziamenti che poi non venivano saldati.
Le società venivano create ad hoc con oneri connessi alla titolarità di importanti testate giornalistiche edite nella provincia di Messina e indebitate con l’Erario e con gli istituti previdenziali e successivamente messe in liquidazione con contestuale spostamento della gestione della testata ad altre imprese.
Un altro elemento rilevato riguarda il ricorso alla forma della società cooperativa per tutte le imprese per usufruire delle agevolazioni fiscali.
Il modus operandi è stato elaborato e gestito da V.B, insieme con una serie di persone di sua fiducia con le quali condivideva la stessa sede in cui si svolgevano le attività principali.
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