Hanno messo una città, almeno gran parte di essa, in ginocchio per 7 ore. Per il centinaio di ambulanti che per ben 7 ore, dalle 11 di questa mattina alle 18, hanno creato un blocco a Minissale, c’è voluto l’intervento della celere. Un blocco che via via, strategicamente, si era esteso sino al curvone Gazzi, crocevia all’altezza dello Stadio Celeste. Migliaia di automobilisti in fila sono stati costretti ad avanzare a passo d’uomo per una protesta che minacciava di non avere fine. O meglio, avrebbe potuto averla prima se il sindaco Renato Accorinti, chiamato a gran voce dai manifestanti, si fosse recato sul posto. E sul posto a pattugliare e garantire che la protesta non degenerasse e un minimo di transito alle auto, per 7 ore, soltanto vigili urbani ( 6 pattuglie) e uomini della Digos. La protesta degli ambulanti è la risposta ai controlli effettuati in questi ultimi giorni dalle Forze dell’Ordine, per frenare l’ambulantato selvaggio. Lo scorso mercoledì i carabinieri avevano sequestrato 12.000 kg di merce, per un valore di circa 10.000 euro, elevato anche 12 contravvenzioni per mancato possesso dell’autorizzazione alla vendita al dettaglio di prodotti ortofrutticoli, e sequestro dei furgoni utilizzati per trasportare e vendere la merce, privi di copertura assicurativa. I motivi dei sequestri: assenza di norme igienico-sanitarie; banchi posizionati non solo sui marciapiedi, occupazione abusiva di suolo pubblico e intralcio alla circolazione, sia dei pedoni che dei veicoli; assenza di licenze, autorizzazioni; mancato pagamento delle tasse relative. Loro, gli ambulanti che da sempre in città hanno agito senza regole, non ci sono stati e hanno avviato la protesta. Hanno bloccato il transito delle auto, nell’arteria che porta alla zona sud. Cassonetti ribaltati, rifiuti, ortaggi e frutta sparsi sull’asfalto. Dicono che la scorsa settimana si erano seduti al tavolo con Accorinti, dicono che il sindaco aveva detto che avrebbe trovato loro una sistemazione. Ma stamani, a sorpresa, un altro blitz dei Vigili urbani ha scatenato la nuova protesta. Oggi, seduti accovacciati in strada, tra automobilisti che strombazzavano ( per gentile concessione passava una vettura ogni 10 minuti circa) hanno atteso il sindaco Accorinti, che in 7 ore non ha avuto tempo di andare a discutere. C’è voluta la celere. A Messina basta poco per essere messa in ginocchio: tanta rabbia da parte di alcuni e tanta “riservatezza” da parte di altri.
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