Ancora rifiuti bruciati in zona Don Blasco, a Messina, stavolta all’interno di un capannone in disuso di RFI. La Polizia Municipale ha colto il flagrante due persone intente ad incendiare spazzatura di ogni genere. Immediate sono scattate le denunce. Le successive indagini hanno permesso di far luce su una vera attività di smaltimento rifiuti svolta senza autorizzazioni.
Ad intervenire, questa mattina, nella zona Don Blasco, la Polizia Specialistica guidata dal Commissario Giovanni Giardina in collaborazione con l’ispettore Giacomo Visalli, coordinatore del Reparto Ambientale. Gli agenti hanno infatti sorpreso due persone intente a bruciare rifiuti di ogni genere in un ex deposito di RFI (Rete ferroviaria italiana).
L’analisi dei dei rifiuti, provenienti da abitazioni private – ha spiegato nel suo resoconto il commissario Giovanni Giardina – e di quanto contenuto nel capannone occupato abusivamente dai due soggetti, ha permesso di scoprire una più ampia attività illecita di gestione dei rifiuti. Attività che veniva svolta senza essere in possesso delle necessarie autorizzazioni. Le due persone, poi denunciate, svuotavano su richiesta cantine ed appartamenti, usando i mezzi di un’ex impresa di traslochi. I materiali raccolti venivano trasportati presso l’ex deposito ferroviario e lì incendiati. I fumi fuoriuscivano da un grosso buco nella copertura del capannone, e si diffondevano, rendendo l’aria della zona irrespirabile.
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Per i due è scattata la denuncia penale per le violazione agli artt. 423, 633, e 639 c.p. 256 bis dlgs 152/06, mentre il capannone è stato sottoposto a sequestro giudiziario.
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