Nuove lamentele oggi alla scuola materna ed elementare “Giuseppe Catalfamo”. Le rappresentanti delle madri hanno informato che, per carenza di bidelli, il servizio mensa agli alunni non potrà essere erogato. Tra l’altro le mamme – come riferito – hanno già pagato i primi 52 euro mensili per permettere ai propri figli di usufruirne. L’istituto ha comunicato che servono cinque bidelli per poter attivare la mensa, ma al momento non ve ne sono disponibili. Le madri non ci stanno e hanno in programma, nei prossimi giorni, di organizzare una clamorosa protesta al Comune dopo aver informato le forze dell’ordine. Una beffa per i genitori che la scorsa settimana avevano iniziato a dire no ad alcuni provvedimenti presi dall’amministrazione comunale che avrebbe “tagliato” il servizio trasporto e aumentato il costo della mensa. Lo scorso anno un piatto costava un euro, mentre adesso costa 1,70 euro e la tariffa mensile è passata da 32 euro a 52 euro mensili. Molti non possono sopportare questa spesa perché Palazzo Zanca ha stabilito un’unica soglia di reddito familiare (dai 2000 ai 15000 euro) per la mensa. Sono molti quelli che percepiscono meno di diecimila euro annui e non possono permettersi la spesa mensile cresciuta di ben 20 euro nel giro di pochi mesi. Le rappresentanti dei genitori ne hanno parlato al presidente del II quartiere, Giovanni Di Blasi, e al consiglio della II circoscrizione per cercare di aprire una trattativa con il Comune. Da oggi, quindi, la mensa resterà chiusa e non si sa quando la prima tariffa mensile potrà essere rimborsata. Se non arriveranno risposte certe dai funzionari della Pubblica Istruzione del Comune e dagli uffici preposti alla Scuola (ex Provveditorato), le madri della Catalfamo hanno in mente di recarsi loro stesse al Comune per “dire la loro”.
@Acaffo
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