Manifestanti a Palazzo Zanca: chiedono Registro delle Unioni Civili

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Sono varie sigle a firmare un documento che spiega il perchè della manifestazione che si sta svolgendo proprio in queste ore a Palazzo Zanca. I manifestanti sono in Municipio, dove, proprio ora, è in corso il Consiglio Comunale.

Rappresentano un “gruppo di pressione” e vogliono puntare l’attenzione sull’istituzione del Registro delle Unioni Civili.

Di seguito il documento.

“Non è più tempo di rinvii. E’ tempo che la questione dei diritti civili diventi centrale per la politica di questa città. E’ di poche ore fa la morte di un ennesimo ragazzo, un sedicenne della provincia di Siracusa, impiccatosi perchè fatto oggetto di scherno e di emarginazione. Una morte che come le tantissime altre di persone che amano le persone dello stesso sesso trova origine nella paura della diversità, nell’atteggiamento di chiusura e di emarginazione che la società dei benpensanti costruisce per relegare ai margini coloro i quali “osano” avere sentimenti differenti dalla “normalità”. La politica ha l’obbligo morale non soltanto di contrastare questi atteggiamenti, perseguirli e correggerli laddove si manifestano, col loro carico di odio, di scherno doloroso e di violenza verbale che spesso li contraddistinguono nei luoghi dove i più deboli, i più giovani, vivono, studiano, giocano. No. Non solo questo. Noi crediamo che la politica debba muovere il primo passo, debba essere l’artefice del cambiamento in una società che fa difficoltà a ripensarsi sui temi come l’inclusione delle diversità sentimentali. Abbiamo lanciato due anni fa la campagna “Love is Love”, volta ad ottenere la discussione e l’approvazione di un registro per le unioni civili anche a Messina, e su questa richiesta abbiamo raccolto migliaia di firme di cittadini di tutte le età, di tutti i credi e di tutti i sentimenti. foto2Tutti a chiedere che anche a Messina, ben prima della normativa nazionale, fosse all’avanguardia nel riconoscere i diritti delle coppie di fatto di qualunque orientamento. Fino a luglio scorso abbiamo fatto sensibilizzazione in città, continuato a raccogliere firme, sottoposto all’amministrazione la richiesta ufficiale affinchè il consiglio comunale discutesse e approvasse il Registro. Per meri cavilli formalistici – che apparentemente nascondevano ragioni politiche profonde, paure ataviche e considerazioni religiose che pure dovrebbero stare lontane da questi temi – il consiglio comunale, ora e oltre un anno fa, ha rinviato a data da destinarsi il dibattito in Aula. Si è addirittura fatto riferimento alla possibilità che il Parlamento legiferasse sulla materia, così da evitare la discussione in Aula a Messina. Ebbene: le ultime notizie da Roma non sono confortanti. l dibattito parlamentare langue e la legge sarà certamente rinviata ancora una volta. Allora è il tempo che le città, i Comuni, ossia le istituzioni più vicine ai bisogni e alle esigenze dei cittadini siano apripista nel percorso dell’inclusione e nel riconoscimento dei diritti civili per tutti i cittadini perchè il sentimento di ognuno non può essere ostacolato alla sua libertà di scelta su chi amare e con cui stabilire una relazione stabile. La legge verrà; il Comune può fare molto, già molto prima della legge. Con questa azione simbolica, con questa occupazione del luogo più alto del dibattito politico della nostra città, vogliamo e chiediamo ai nostri rappresentanti queste semmplici cose: che il sindaco Renato Accorinti e la Giunta prendano un impegno chiaro sull’approvazione del Registro delle Unioni Civili in tempi brevi e senza rinviare ulteriormente i tempi. Due anni sono passati. E sono troppi. E poi chiedono che il Consiglio comunale si impegni a calendarizzare al più presto possibile la discussione e la votazione sulla proposta di delibera di istituzione del Registro Unioni Civili di Messina, già pronta ma rinviata a tempo indeterminato da troppi mesi. Non chiediamo l’impossibile. Chiediamo il possibile. Chiediamo che a Messina i cittadini siano rimessi ala centro del dibattito politico. Chiediamo che nessuno venga più discriminato o si debba uccidere per paura di vivere una vita con la persona che ama.

#LoveisLove”

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