Estorsione aggravata, tentata estorsione e lesioni personali.Queste le accuse che hanno portato in carcere Santo Caleca, 44 anni, e Giuseppe Villari, 33 anni, messinesi, entrambi già noti alle Forze dell’Ordine. L’arresto è scattato a conclusione di indagini avviate dai carabinieri della compagnia Messina sud, stazione di Gazzi, lo scorso dicembre. I due sono accusati di avere sottoposto ad estorsione due congiunti messinesi, madre e figlio, di 47 e 28 anni, anche attraverso minacce ed aggressioni, costringendo le vittime a sborsare oltre 5.000,00 euro in contanti. In occasione dell’acquisto di materiale pirotecnico e cd, che i due congiunti dovevano successivamente vendere sulla loro bancarella, Caleca si era recato con il ragazzo a prelevare la merce, con l’accordo che il ricavato sarebbe stato diviso equamente tra loro. Questo nonostante fosse stato il solo ambulante a pagare la merce. A vendita effettuta, però, i 2000 euro ottenuti li avrebbe pretesi per intero Caleca. Ed ancora altre sarebbero state le somme sborsate dai due congiunti, sino a raggiungere un totale di 5000 euro. Poi, a inizio gennaio, le nuove richieste. IL duo Caleca-Villari voleva altri soldi- a detta dei carabinieri- e, alle resistenze delle vittime, è passato alle maniere forti. I due estorstori hanno pestato il figlio e sbattuto a terra la madre che tenatava di difenderlo. La donna ha riportato un trauma al capo, il ragazzo contusioni al volto. Per entrambi sono state necessarie le cure dei sanitari. Su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Giovanni De Marco, Santo Caleca e Giuseppe Villari sono stati arrestati ed accompagnati al carcere di Gazzi.
(nella foto Santo Caleca)
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