E’ stata denominata “Gioco sporco” la maxi operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Barcellona Pozzo di Gotto, portata avanti con l’obiettivo di reprimere il fenomeno delle scommesse clandestine e del gioco illegale. Ed è stato proprio nell’ambito di quest’inchiesta che le Fiamme Gialle hanno individuato sette tra sale giochi e centri scommesse clandestini, denunciato quattro persone ed elevato multe da quasi 100mila euro nei confronti di altri quattro soggetti. Sono state sequestrate, inoltre, dodici postazioni di scommesse, stampanti ed altri apparecchi elettronici illegali.
Attraverso pedinamenti e riprese video si è riusciti a scoprire che quelli che apparentemente sembravano normali sale da biliardo, internet point o circoli culturali, in realtà erano sede di attività illecite. In particolare, i finanzieri hanno individuato sei sale scommesse clandestine, tutte di Barcellona, che consentivano giocate attraverso apparati elettronici completamente sconosciuti al Fisco.
Ma non è tutto. Secondo gli indizi raccolti, sulla base dell’analisi delle postazioni di gioco e delle tantissime ricevute che sono state trovate nascoste tra i rifiuti e dietro i banconi, due titolari di sale avrebbero anche raccolto denaro abusivamente. Dai controlli, infatti, è emerso che i due si sarebbero interposti fra la clientela e il sistema di puntata, utilizzando conti di gioco personali. In questo modo raccoglievano le puntate elaborate dagli scommettitori nelle postazioni “periferiche”, che venivano trasmesse, per il successivo pagamento, a una postazione centrale, dove veniva anche stampata la ricevuta di gioco.
Ma la scoperta più eclatante è stata fatta in quello che all’apparenza era un circolo ricreativo per pensionati, ma al cui interno era stata allestita una vera e propria sala abusiva che consentiva l’utilizzo di due apparecchi videopoker a prima vista fuori uso e che, invece, potevano essere rapidamente attivati attraverso alcuni stratagemmi: il primo sfregando una calamita in uno specifico punto del macchinario, mentre il secondo poteva funzionare grazie a un piccolissimo forellino situato vicino al cavo di alimentazione,qui bastava infilare una graffetta metallica e “come per magia” tutto si avviava.
I due videopoker, secondo quanto emerso dagli accertamenti dei Finanzieri, funzionavano con gettoni camuffati da “buono consumazione”, dal costo di cinque euro, erogati da un’ulteriore macchinetta collocata nel locale.
Sono state dunque quattro le persone denunciate alla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto per esercizio abusivo di gioco e scommesse, rischiano fino a tre anni di carcere, e per esercizio di giochi d’azzardo, per cui la legge prevede la pena fino ad un anno di reclusione. Per altre quattro persone sono scattate sanzioni amministrative con multe da quasi centomila euro, per aver consentito l’uso di apparecchi da intrattenimento illegali e per aver messo a disposizione dei clienti apparecchiature di gioco connesse a bookmakers stranieri privi di concessioni.
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