Sulla ormai annosa vicenda cautelare che vede protagonista il parlamentare Francantonio Genovese, imputato nel processo scaturito dall’inchiesta Corsi d’oro, sulla Formazione, sono giunte le motivazione della sentenza della seconda sezione penale della Cassazione, che nel giugno scorso dichiarò inammissibili i ricorsi per la scarcerazione dell’ex sindaco di Messina, deputato PD.
Oggi, sulla decisione della Cassazione torna a parlare il difensore di Francantonio Genovese, avvocato Nino Favazzo.
“Non ho ancora avuto modo di leggere le motivazioni delle sentenze con cui la Corte di Cassazione, nel giugno scorso, ha dichiarato inammissibili i due ricorsi depositati nell’interesse del parlamentare Francantonio Genovese. Tuttavia, da quello che riferisce la fonte Ansa, rilevo che la Corte Suprema si è limitata a condividere la impostazione dei Giudici messinesi, peraltro, senza neanche emendarla da quelle gravi inesattezze, in punto di fatto, che la difesa e la stessa Procura messinese, congiuntamente, non avevano mancato di evidenziare, facendo definitivamente chiarezza a riguardo. Per il resto, le motivazioni oggi depositate, non incidono minimamente sull’assetto cautelare nuovo ed aggiornato a seguito della pronuncia di qualche giorno addietro dei Giudici del Tribunale di Messina. È sufficiente ricordare, infatti, che, nel nostro sistema processuale, la privazione della libertà personale risponde a criteri di rigorosa gradualità e di adeguatezza, i quali mal si conciliano con una visione statica di una misura che deve, invece, presentare tratti di necessaria dinamicità.”
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