Ci sono due inchieste per capire perchè una donna sana, di 44 anni portati benissimo, non potrà vedere crescere il proprio figlio. Quella donna è morta al policlinico di Messina, si chiamava Lavinia Marano. Era bella, vivace, madre per la prima volta a compimento dei 9 mesi di una gravidanza portata avanti serenamente.
La prima inchiesta è penale, aperta dalla procura; la seconda è dello stesso Policlinico, che ha nominato una commissione d’indagine per accertare, passo dopo passo, ogni azione sanitaria intervenuta sulla paziente, dal suo ricovero al decesso. Saranno sentiti tutti coloro, sanitari e parasanitari, che hanno seguito l’iter clinico di Lavinia Marano.
Intanto, di pari passo, dopo il sequestro della cartella di ricovero, prossima tappa dell’inchiesta penale sarà, probabilmente già da lunedì, l’autopsia sul corpo della sfortunata donna. Per atto dovuto, essendo l’esame autoptico un procedimento unico ed irripetibile al quale devono potere presenziare, rappresentate da loro periti, tutte le parti interessate, ci sono già 5 medici indagati.
I familiari della vittima sono certi che esistano specifiche responsabilità nella morte della congiunta.
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Mi auguro che vengano fatti tutti gli accertamenti senza imparzialità o altro.