Per una volta la macchina virtuosa del volontariato messinese sembra essersi inceppata. Come riportato dal giornalista Alessandro Tumino su “Gazzetta del Sud”, all’interno del magazzino di un’impresa messinese sarebbero stati trovati quasi 500 litri di latte destinato ai poveri, pronti per essere messi in commercio.
Le confezioni scoperte riportavano infatti il marchio dell’Unione Europea e la dicitura ” Aiuto Ue – prodotto non commerciabile”, ma a quanto pare la stessa ditta avrebbe pensato di venderle. Da qui è scattata la denuncia nei confronti del titolare con l’accusa di ricettazione di aiuti alimentari non commerciabili in virtù dell’apposito contrassegno dell’Unione Europea e il sequestro del latte, effettuato dall’Asp 5 e convalidato dalla magistratura. Sull’episodio indagano i Carabinieri.
L’accaduto risale al mese di settembre, quando durante un controllo nel magazzino dell’azienda in questione, i veterinari del servizio “Igiene degli alimenti” hanno fatto la scoperta: cartoni vuoti che riportavano l’inequivocabile scritta che si appone per legge sui prodotti non commerciabili perchè destinati ai bisognosi. Insospettiti, i funzionari hanno approfondito l’ispezione, trovando quasi 500 confezioni da un litro di latte prodotto da un’azienda siciliana con apposto il marchio “aiuto Ue”.
All’appello risultavano mancanti altri 500 brik di cartone, che potrebbero essere stati messi in commercio. L’Asp ha dunque avvertito i Carabinieri del ritrovamento ed è stata avviata l’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Antonella Fradà. Il latte è stato subito sequestrato e devoluto in beneficenza. Gli accertamenti si stanno svolgendo a 360 gradi, in quanto sembrerebbe che da alcuni stock per gli aiuti alimentari ai poveri, manchi non solo latte, ma anche formaggi, zucchero e olio. Sull’indagine al momento vige il massimo riserbo.
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