Ancora un arresto al Consorzio Autostrade Siciliane. Gli uomini della Dia, la scorsa notte, hanno notificato la misura cautelare degli arresti domiciliari ad un geometra del Cas, Agostino Bernava, 65 anni. L’uomo è accusato di induzione indebita. Secondo quanto scaturito dalle indagini della Dia,il professionista avrebbe promesso l’affidamento dei lavori in urgenza ad una ditta che lavorava per il consorzio. Il Pubblico Ministero aveva chiesto per lui l’arresto per corrruzione, ma il gip, nell’accogliere la richiesta di misura cautelare, ha riqualificato il reato in induzione indebita.
L’arresto della Dia sarebbe uno strascico della operazione Tekno, scattata sempre ad opera della Direzione Investigativa Antimafia di Messina e Catania lo scorso 18 novembre. L’operazione Tekno fu frutto di un’inchiesta relativa ad un appalto per la sorveglianza assistita sulle autostrade A/18 A/20.
Aveva portato all’esecuzione di 10 misure cautelari (8 arresti domiciliari, 2 misure interdittive). Gli indagati furono accusati, a vario titolo, di turbativa d’asta, corruzione, induzione indebita a dare e promettere utilità e istigazione alla corruzione.
Secondo gli investigatori, avrebbero messo in piedi una sorta di cartello affaristico che ruotava attorno a gare d’appalto indette dal Cas.
A detta dell’accusa alcune imprese partecipanti ai bandi si accordavano per stabilire le offerte base e le percentuali di ribasso. L’appalto veniva aggiudicato in base alla media delle offerte. Chi se lo accaparrava, però, come preventivamente concordato, spartiva i proventi della gara con le imprese escluse, avvalendosi della loro manodopera e dei loro mezzi.
Un caso, tra tutti, è al centro dell’inchiesta: un appalto pubblico bandito dal Cas nel maggio 2013, per l’assegnazione dei lavori inerenti al servizio di sorveglianza attrezzata per le tratte autostradali A18 e A20. Sarebbe emerso dalle indagini che ci sarebbero state mazzette da 100mila euro per favorire l’aggiudicazione della gara ad una ditta prestabilita.
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