L’istituto Ignatianum prosegue il suo percorso d’insegnamento scolastico. La lettera di smentita al Prof Mantineo che ne dichiarava l’imminente chiusura

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istituto ignatianum 1Qualche giorno fa avevamo pubblicato la lettera di Antonino Mantineo, professore ordinario di Diritto canonico ed ecclesiastico Università Magna Graecia, in cui lamentava l’imminente dismissione dello storico istituto cittadino Ignatianum. Oggi, dallo stesso plesso ci perviene la lettera che di seguito pubblichiamo, ben lieti che arrivi la smentita sulla chiusura di una delle poche testimonianze della “vecchia” Messina.

 

Carissimi,

rivolgo a voi questa lettera nella qualità di responsabili dell’Ignatianum, sia della direzione, che della conduzione ordinaria della vita scolastica, pregandovi di far pervenire la presente a tutti coloro che hanno permesso, con la loro passione, lavoro, fedeltà e competenza, una continuità della Scuola e del servizio ai giovani di Messina, senza battute d’arresto. Il nuovo anno scolastico è iniziato da poche settimane e mi sembra bello, oltre che doveroso, farmi presente con queste poche righe per congratularmi di tutto il lavoro che avete svolto nei mesi addietro e che, in breve tempo, ha portato l’Ignatianum, diciamolo pure, a rinvigorire il proprio operato formativo, didattico, religioso, come Scuola che si propone di perfezionarsi sempre più negli ideali e nel metodo ignaziano tipico delle nostre Scuole. Congratulazioni veramente!

Il P. Denora, delegato dei collegi a cui fate riferimento per la scuola, mi ha tenuto costantemente informato dei vari passaggi e so che vi accompagna in questo processo personalmente o attraverso suoi collaboratori con attenzione e cura. Checché ne dicano improvvide e disinformate agenzie di comunicazione l’Ignatianum cresce, cresce nei numeri, nella qualità, nell’incidenza educativa nella città… La città di Messina non deve piangere nessun abbandono! La città non perde l’Ignatianum, anzi lo ritrova più forte di prima. La città non perde la Compagnia di Gesù, anzi la ritrova dentro una rete di relazioni molto più ampia del locale, che si allarga nel nazionale e nell’internazionale per i necessari rapporti che oggi è necessario attivare, se vogliamo un’eccellenza in una qualità scolastica di ampi orizzonti. Molti e più gesuiti di un tempo partecipano al buon andamento dell’Ignatianum (potrei nominarli uno a uno!). Sono finiti i tempi in cui una Scuola era cattolica se vedevamo i preti nelle classi, oggi una Scuola è cattolica se gesuiti e laici, insieme, lavorano assumendosi la responsabilità di un unico progetto e metodo formativo. L’Ignatianum sperimenta con successo – per primo e per modello − un nuovo ed aggiornato modo di fare Scuola insieme. I Gesuiti non vi stanno abbandonando, anzi ci avrete ancora di più accanto nella necessaria collaborazione di Rete.

Lasciate dire ai nostalgici del vecchio quello che vogliono. Il vecchio è già finito e loro piangono ciò che già da tempo non esiste più, il nuovo invece è stato subodorato e realizzato dall’Ignatianum che così si conferma e si rinnova nel suo appellativo di Primun ac Prototypum. Continuate con tenacia a dirigere l’Ignatianum che è nato e continua a perfezionarsi nel solco “dell’ignazianità”. Mi sto rivolgendo anche alla Cooperativa tutta che oggi permette di gestire l’Istituto in modo egregio e in continuità con la tradizione tipica della Scuola. Mi rivolgo a voi, genitori, aiutateci, prima comprendendo voi e poi spiegando ad altri quanto i vostri figli stanno vivendo nell’Ignatianum così rinnovato. Mi rivolgo a voi, giovani studenti, a tempo perso e senza inficiare lo studio: mettetevi su Facebook, su Twitter e raccontate a parole vostre quello che in questa lettera ho detto. Parola d’ordine: “Tam, tam”!

Vorrei essere tra voi, ora, mentre dico ciò, ma avremo una tappa importante a novembre per ritrovarci insieme: una Visita, così detta, di accompagnamento. Qui, insieme a P. Denora (Delegato dei Collegi e responsabile della Rete di questi) e alla sua equipe, rileggeremo l’anno passato e individueremo i passi da fare per migliorarci e guardare al futuro. Pertanto il mio è un arrivederci e un augurio di buon lavoro per tutti voi.

 

Viceprovinciale Centro-Sud

(P. Claudio Barretta S.I.)

 

 

 

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