L’assenteismo all’Iacp: richiesti ancora rinvii a giudizio, ma “cade” un reato

Pubblicato il alle

1' min di lettura

iacp-gdfUdienza preliminare, oggi, per gli assenteisti dell’Iacp di Messina. Si tratta del procedimento penale scaturito dalla clamorosa inchiesta, denominata “Badge Sicuro”, che portò alla luce le complicità esistenti all’interno dell’Istituto Autonomo Case Popolari per favorire il reato di assenteismo: su 96 dipendenti ben 81 furono indagati per truffa e falso ideologico. Oggi il pm Antonio Carchietti, che in aula ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per gli 81 dipendenti, ha però escluso il reato di falso ideologico. IL gup Daniela Urbani deciderà il prossimo 5 giugno.
Tra gli 81 indagati, furono 4 gli arrestati, coloro che mancarono dal posto di lavoro per più di 12 ore. Per 54 scattò l’obbligo di firma, mentre i restanti 23, le cui assenze non superarono le 2 ore e mezza , furono soltanto denunciati. A registrate la truffa, le telecamere nascoste dalla Guardia di Finanza: rivelarono che, a turno, colleghi compiacenti passavano il badge, loro e di altri assenti, nell’apposita macchinetta. “Cortesia ” che -a detta dell’accusa – veniva ricambiata dai “favoriti” nei giorni seguenti.

(71)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.