Sono tre i funzionati del Cas condannati per omicidio colposo, per l’incidente che causò la morte di Provvidenza Grassi, la 27enne trovata esanime ai piedi di un viadotto della Messina-Catania, dopo 6 mesi di ricerche.
È il luglio del 2013 quando Provvidenza Grassi saluta per l’ultima volta il fidanzato per prendere la sua Fiat 600 bianca e dirigersi verso casa nella zona Sud di Messina. Da quel momento nessuno l’ha più rivista, fino a quando, a gennaio 2014 la sua auto viene avvistata ai piedi del viadotto che si trova poco dopo la galleria Bordonaro.
Il Ris, durante i rilievi sull’autostrada, al termine della galleria notò che il guardrail era piegato, quindi si arrivò alla conclusione che l’auto della ragazza, a seguito di uno sbandamento, era finita nel buco tra la barriera e il muro finale della galleria, precipitando nella scarpata.
Successivamente la Procura di Messina dichiarò indagati alcuni funzionari in vari livelli del Cas, per la mancata manutenzione dell’autostrada.
Per questo sono stati condannati a un anno Letterio Frisone e Maurizio Trainiti e a due anni Gaspare Sceusa. Assolti invece gli altri 8 imputati fra ex commissari e funzionari. L’accusa era di omicidio colposo e di omissione di atti d’ufficio.
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