Rivelazioni utili a ricostruire le trame rimaste ancora oscure dietro alla presunta “trattativa” tra Stato e mafia, sarebbero state promesse dall’avvocato Rosario Cattafi, presunto capomafia di Barcellona Pozzo di Gotto. Per questo i pm palermitani Antonio Ingroia e Nino Di Matteo, oggi pomeriggio sono arrivati a Messina per incontrare il procuratore capo della città dello Stretto, Guido Lo Forte, e il pool di magistrati della Dda, e discutere sulla possibilità di interrogare l’avvocato Cattafi, arrestato nei giorni scorsi e di recente destinatario del provvedimento che lo sottopone al 41bis.
L’esigenza di ascoltare Cattafi, considerato al centro di diversi misteri tra Messina e Milano, nasce dal fatto che ha recentemente affermato di aver avuto rapporti con Francesco Di Maggio, ex vicecapo del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) morto nel 96, che per i pm palermitani sarebbe stato uno dei registi della mancata proroga di oltre trecento provvedimenti di carcere duro per detenuti mafiosi nel novembre del ’93. L’alleggerimento del 41bis era uno degli oggetti principali del presunto patto tra Stato e mafia. Cattafi sarebbe in possesso di numerose registrazioni di conversazioni avute con Di Maggio.
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