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Gramigna, l’operazione che stroncò il crimine emergente: quasi 50 anni inflitti a 6 imputati

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tribunale-messina 1Il processo scaturito dall’Operazione Gramigna, l’attività di Polizia e Carabinieri scattata all’alba del 22 luglio 2011, ieri ha registrato una nuova tappa: 17 degli iniziali 45 che furono arrestati sono stati giudicati dai giudici della seconda sezione penale.Queste le condanne emesse nella tarda serata di ieri: 18 anni a Vincenzo Pergolizzi; 12 anni a Lorenzo Micalizzi; 4 anni a Domenico Arena e Vittorio De Natale; 3 anni e 5 mesi a Orazio Faralla; 5 anni e 4 mesi a Francesco Pergolizzi. Le accuse, a vario titolo, sono: associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, usura, associazione a delinquere finalizzata al maltrattamento di animali e all’illecita organizzazione di competizioni non autorizzate tra animali ( corse clandestine di cavalli).
L’operazione Gramigna, oltre 2 anni fa, colpì il crimine organizzato messinese. Carabinieri e Polizia, coordinati dalla Dda (sostituto Angelo Cavallo) e dalla procura orrdinaria (sostituto Fabrizio Monaco) stroncarono l’attività dei nuovi capiclan cittadini. Coloro che, con i vecchi boss in carcere, stavano prendendo in mano le redini della criminalità organizzata a Messina. Intercettazioni telefoniche ed ambientali portarono alla luce l’esistenza di varie consorterie mafiose ( Giostra, Camaro, S.Lucia sopra Contesse) che si spartivano, in città, il traffico di droga, l’estorsione, l’usura e le corse clandestine dei cavalli. Il blitz portò in carcere 45 persone.

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