A bloccare la città, questa volta, non sono stati i lavoratori “inferociti” ma gli studenti. Ed erano in tanti, circa 2.000-3.000, che hanno fermato la circolazione nel Centro storico. I ragazzi di molti istituti superiori uniti si chiamano Ras Lotta Organizzata. «Noi non ci sentiamo in debito», è stato lo slogan scandito durante il corteo che ha visto insieme agli studenti anche i rappresentanti della Sinistra e Renato Accorinti del Movimento Non Violento, acclamato dalla folla. «La spending review del governo Monti per la scuola ― hanno detto gli studenti ― non è altro che la prosecuzione dei tagli già avviati dalla Gelmini: sempre meno insegnanti di sostegno, ciò significa che i ragazzi affetti da handicap non potranno avere un supporto adeguato alle loro esigenze, gravando così ancor di più sulle famiglie, lasciate sole per motivi economici; licenziamento di 15mila precari; tagli lineari del personale scolastico del 40%; sottrazione di oltre 1.500.000 di posti di lavoro fino al 2015 in tutta Italia». Critiche al governo Monti sono state lanciate per non aver modificato un solo articolo del decreto Gelmini. «Non siamo burattini nel loro teatro, ma cittadini nel nostro Paese», hanno urlato i ragazzi. E loro erano tantissimi in strada, pochi i docenti, invece, e gli altri dipendenti della Scuola. Messina ha risposto alla manifestazione nazionale con altissimi numeri.
@Acaffo
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