“Il 9 maggio non mancare. C’è la Brigata Mastrolindo da… sbeffeggiare”, questa la scritta che spiccava sul muro di Palazzo Zanca, in via Consolato del Mare, giusto il giorno prima della pulizia da “imbrattamento” che RipuliAmo Messina aveva programmato per il fine settimana. Ma i colpevoli, tre giovani, oltre e non tenere in considerazione il “bene pubblico”, non hanno tenuto nella dovuta considerazione anche le telecamere di sicurezza del palazzo del Comune. Sono ad alta risoluzione le nuove telecamere del Comune, perfette per carpire anche i lineamenti degli “artisti” in questione.
Le immagini registrate dalle telecamere della videosorveglianza saranno messe a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e, dopo l’identificazione dei tre, due ragazzi e una ragazza, scatterà la denuncia per “deturpazione e imbrattamento di edifici pubblici”. La pena prevista è un anno di reclusione, una multa di 1.032 euro e il ripristino degli edifici deturpati.
Volevano beffare e sono stati beffati: gli agenti della Polizia Municipale li avevano notati la notte tra venerdì e sabato, proprio sui monitor di servizio, erano intervenuti ma non erano riusciti a bloccarli. Quando gli agenti sono giunti in via Consolato del Mare, infatti, i tre si erano dileguati.
Il Movimento Vento dello Stretto, uno dei promotori del gruppo RipuliAmo Messina, aveva presentato, già sabato, formale denuncia contro gli imbrattatori.
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