Un boato, un’esplosione di lava e neve. E’ accaduto sull’Etna, oggi alle 13 circa. I lapilli volati in aria hanno colpito i turisti che si trovavano a poche centinaia di metri dalla colata nel versante sud.
L’esplosione freatica è avvenuta a quota 2700 metri. La lava e’ fuoriuscita a quota 3250, è scesa e si è verificato il fenomeno collegato al contatto tra la lava e la neve. Una decina i feriti, sette dei quali hanno fatto ricorso alle cure ospedaliere nelle strutture di Catania e Acireale. Tre di loro sono inglesi e facevano parte di una troupe della Bbc, sono stati medicati per delle escoriazioni nell’ospedale di Acireale. Tra questi la giornalista Rebecca Morelle, corrispondente scientifica per la Tv di stato britannica, lievemente ferita alla testa mentre si trovava sul vulcano per lavoro.
A detta dei vulcanologi è stato l’incidente più pericoloso degli ultimi 30 anni. I turisti correvano giù per la montagna sotto i colpi delle pietre, schivando massi infuocati e vapore bollente. Tempestivi gli interventi del soccorso alpino, dei Forestali, delle guide, della Guardia di Finanza di Nicolosi”. Tra i feriti anche Boris Behncke, vulcanologo dell’Ingv.
Da giorni il vulcano, il ‘Gigante’, come qualcuno lo chiama, è inquieto. L’eruzione dell’Etna, cominciata due giorni fa con delle esplosioni dal nuovo cratere di sud-est, non si ferma. Oltre all’attività strombolina sulla zona sommitale del vulcano sono presenti due colate laviche. La più recente si è formata ieri a tarda sera ed è originata da una bocca effusiva che si è aperta dalla base del nuovo cratere di sud-est e che si dirige verso la desertica Valle del Bove. La seconda, invece, presente già da due giorni, ha effettuato lo stesso percorso della colata generata dell’eruzione dei primi di marzo e ha rallentato la propria discesa in direzione sud-ovest nelle vicinanze di Monte Frumento Supino, a circa 2650 metri di altitudine.
Sul posto si trovano gli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia per dei sopralluoghi. Il tremore si mantiene stazionario su livelli alti. L’eruzione è ben visibile anche da Catania e dai paesi della zona pedemontana, regalando grandi suggestioni. Ma oggi è stato un giorno particolare, nel quale la bellezza ha incrociato la paura.
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