Messina a secco, giorno quinto. Sorprendono le assenze, più che le presenze, al tavolo tecnico convocato in Prefettura per fare il punto sull’emergenza idrica che ha messo in ginocchio Messina.
Fuori dal palazzo pochi cittadini e molti rappresentanti delle Circoscrizioni tra presidenti e consiglieri. Amministrazione comunale, invece, quasi del tutto assente: presenti solo i consiglieri Crisafi, Interdonato e Faranda. A rappresentare la Giunta, gli assessori Sergio De Cola e Guido Signorino. L’assenza che si fa notare di più resta comunque quella del sindaco di Messina, Renato Accorinti, che non ha ritenuto evidentemente necessario intervenire all’incontro, rimanendo a Palazzo Zanca in attesa di incontrare i capigruppo.
Messina è senz’acqua da sabato mattina. Una frana ha causato un danno alla condotta Fiumefreddo. La riparazione, partita comunque in ritardo per un’ordinanza del sindaco di Calatabiano, sembrava procedere bene fino a ieri pomeriggio quando, i vertici dell’Amam, in una conferenza stampa convocata d’urgenza, hanno dato la ferale notizia: niente acqua per almeno altri 4-5 giorni, per via di uno smottamento del terreno che rende impossibile risolvere il problema in tempi più brevi.
Intanto, in questo momento, la riunione in Prefettura per cercare di pianificare un intervento per risolvere la situazione al più presto possibile.
Il consigliere comunale Ncd, Daniela Faranda, ha chiesto le dimissioni dei vertici Amam.
“Sono state individuate possibili soluzioni per l’emergenza: rifornimento idrico con navi, con autobotti, accelerazione dei tempi di ripristino delle condotte, un eventuale by-pass da effettuare con la condotta di Sicilia Acque”, questo dichiara Luigi La Rosa, direttore generale dell’Amam, presente al tavolo tecnico in Prefettura. “Sono queste una serie di soluzioni che dobbiamo valutare nell’arco degli incontri che faremo in mattinata” – spiega.
Lì’ipotesi di una nave da fare intervenire subito non viene confermata da La Rosa che afferma: “Non so, bisogna valutare i tempi tecnici di carico e scarico al porto di Messina, lo dovrà concordare chi di dovere con l’Autorità Portuale, nel caso in cui i tempi si dovessero prolungare. E’ un’ipotesi”.
“Siamo fiduciosi, faremo il più presto possibile”, rassicura. Ma non sa quantificare La Rosa: “Quando si comincia a lavorare non si possono prevedere con precisione i tempi: abbiamo detto 4 giorni, se facciamo in 3 meglio, in 2 meglio ancora, certo, se superiamo i 4 giorni diventa un problema”.
“Quello che stiamo cercando di valutare questa mattina, soprattutto, – conclude La Rosa – sono delle soluzioni tampone per affrontare l’emergenza”.
Il presidente dell’Amam, Leonardo Termini fa il punto della situazione: “Nell’immediatezza stiamo considerando due opzioni tecniche: la prima riguarda il consolidamento di questo fronte in movimento, circa 25 metri, con tutta la progettazione necessaria. Poi la possibilità di creare un bypass tra la condotta dell’Alcantara e quella del Fiumefreddo e poi convogliare il flusso d’acqua dell’Alcantara nella condotta Fiumefreddo”.
“Per le tempistiche Termini dichiara: “In tre giorni, ragionevolmente, ce la dovremmo fare. Ma bisogna vedere momento per momento. Noi avevamo finito il lavoro – puntualizza – ma la collina ha cominciato a cedere, con una pericolostà sia per la polpolazione sottostante che per chi ci lavora. Dobbiamo valutare le due possibilità. E’ una crisi in continua evoluzione. Ci dobbiamo rendere conto – aggiunge – che è impossibile che una città rimanga senz’acqua ma che è difficile prevedere che a lavoro finito ci fosse il cedimento della collina”.
“Il tavolo tecnico sta coordinando e provvedendo a tutte le fasi per l’assistenza alla popolazione”- conclude Termini.
L’emergenza idrica coinvolge ormai anche la Protezione Civile: “Siamo già coinvolti dall’inizio, ma adesso ha assunto dei connotati diversi, oltre alla frana bisogna valutare, visto che l’emergenza è diventata più lunga, ulteriori risorse sul territorio disponibile per supportare l’amministrazione comunale – questo afferma il responsabile della protezione civile regionale per Messina, Bruno Manfrè.
“L’emergenza si trova al di fuori della provincia d Messina – precisa Manfrè -, ci sono i tecnici di Catania che hanno messo in campo le proprie risorse. Speriamo da qui a domani di avere una chiarezza maggiore”.
A chi insinuava una certa “improvvisazione” nella gestione dell’emergenza, Manfrè risponde: “C’è un protocollo all’interno della Protezione Civile comunale, noi non abbiamo avuto una gestione diretta, bisogna verificare con chi di dovere. Penso, comunque, che il Comune abbia agito al meglio delle proprie possibilità”.
Alle 12.30 è fissata una riunione in Comune tra il sindaco e i capigruppo.
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Questa specie di sindaco che abbiamo è buono a mettersi solo le magliette con gli slogan per battaglie perse ! E’ assolutamente inadeguato : Accorinti dimettiti e indossa la maglia Free Messina che non ne possiamo più !