Stavolta non ci sarebbe nascosta la pedofilia sotto la tonaca di un prete, ma la prostituzione. E’ infatti un sacerdote uno dei 2 proprietari delle due case d’appuntamento che la polizia ha sequestrato nei giorni scorsi a Milazzo. Il religioso è stato denunciato, e con lui anche una dipendente comunale, cui sarebbe intestato l’altro immobile destinato a incontri a luci rosse.
Con destinazione d’uso ‘sesso a pagamento’, in entrambi gli appartamenti di un condominio di via Spiaggia di Ponente da mesi si svolgeva la lucrosa attività. Decine di donne si offrivano per 50/70 euro a prestazione e quel condominio era battuto giorno e notte dai clienti. Tanto battuto che persino le residenti del palazzo venivano spesso scambiate per lucciole e ricevevano proposte.
Un giro d’affari che fruttava parecchio a chi lo gestiva, considerando che ogni ragazza totalizzava in una notte circa 500 euro.
Ma tutto ha una fine, e a porla nelle 2 fiorenti case d’appuntamento sono stati i vicini esasperati, che hanno denunciato i fatti alla polizia. Da qui le indagini, il sequestro di qualche giorno fa e, adesso, anche la denuncia per i proprietari: un sacerdote ed una dipendente comunale.
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