Custodia in casa di cura per l’uomo che pestava fedeli e parroco: voleva “più carità”

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La storia l’avevamo raccontata su Normanno lo scorso 7 dicembre. Succedeva che in una chiesa di Messina, quella di San Pietro e Paolo, Via La Farina, parroco e fedeli riuniti in preghiera avessero, oltre che il sacrosanto timore di Dio, anche quello per un comune mortale, uno che ogni pomeriggio interrompeva malamente il gruppo di preghiera che si raccoglieva in chiesa.

Un giovane, sui 30 anni circa, irrompeva tra i parrocchiani. Mano tesa ma tono minaccioso, “pretendeva” la carita’, e pure sostanziosa: guai a che non gliela faceva. Erano pugni e schiaffi. Due schiaffi li aveva presi un fedele insorto per i modi poco urbani, due cazzotti, invece, quello che, al rifiuto dei 50 centesimi che gli aveva dato, non aveva aumentato l’offerta ad un euro. Persino il parroco, Padre Arena, nel tentativo di quietarlo non era sfuggito alla furia dell’uomo.

La storia andò avanti per mesi, il molestatore “visitava” anche altre chiese, quella di Santa Lucia sopra Contesse, quella dell’Immacolata di Contesse, con identiche modalità estorsive.
Le denunce fioccarono ai carabinieri, che 5 mesi dopo hanno chiuso il cerchio sull’uomo.

Il Gip ha disposto l’applicazione della misura di sicurezza del ricovero presso casa di cura e custodia per un messinese, 35 anni, già noto alle Forze dell’Ordine, con problemi psichiatrici.

In tre chiese messinesi torna la serenità dei luoghi.

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