Custode del cimitero vendeva loculi già occupati e per fare spazio a nuove salme metteva le vecchie in sacchi di plastica

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I finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Taormina hanno individuato un vero e proprio sistema illecito connesso alla vendita ed all’ampliamento illegale di loculi e tombe del cimitero monumentale nel Comune di Francavilla di Sicilia.
Indagini durate diversi mesi, coordinate dalla Procura di Messina, sostituto procuratore Antonio Carchietti, hanno permesso di rilevare che il precedente custode del suddetto cimitero, il dipendente comunale Tindaro Scirto, raggiunto da ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip Maria Militello, sfruttando la funzione pubblica rivestita e con l’ausilio di altri indagati – tra i quali figurano funzionari comunali, un medico dell’A.S.P. di Messina, operai edili e congiunti di alcuni defunti – tenesse una serie di comportamenti illegali.

In particolare, i militari delle Fiamme Gialle hanno scoperto come in più occasioni, Scirta, dietro il pagamento di compensi variabili dai 3.500 ai 5.000 euro, avesse indebitamente simulato la compravendita di spazi destinati ai defunti, approfittando anche della buona fede degli aventi diritto, facendo loro firmare alcuni documenti che consentivano di disporre dei luoghi di sepoltura a favore degli eredi di altri defunti.

In altre circostanze l’arrestato si faceva promotore dell’ampliamento di loculi già esistenti, senza le prescritte autorizzazioni previste anche per le aree sottoposte a vincoli architettonici.

Inoltre, l’arrestato, con la complicità di altri indagati, aveva spostato,
dal cimitero monumentale a quello di più recente costruzione, un defunto al fine di disporre di più spazio a disposizione.

In un caso, addirittura, per dare spazio a una nuova sepoltura, aveva sottratto le spoglie del precedente defunto e le aveva riposte in una
busta di plastica lasciata all’interno della tomba. Al loro posto aveva messo la salma del nuovo defunto.

Analoga sorte per le spoglie mortali di altre persone le cui generalità venivano cancellate dalle originarie stele marmoree.

Al fine di mascherare il tutto, Scirto falsificava anche i
registri cimiteriali ed i verbali di estumulazione e tumulazione.
I finanzieri hanno constatato come sfruttasse la conoscenza del cimitero e dei suoi frequentatori per individuare i loculi o le tombe che difficilmente sarebbero state reclamate da eventuali eredi e che il cimitero monumentale venisse considerato più prestigioso di quello di più recente costruzione.

I finanzieri dipendenti dal Comando Provinciale di Messina hanno, pertanto, denunciato complessivamente 17 soggetti, tra cui, oltre al predetto custode e suoi collaboratori, alcuni familiari di defunti che avevano pagato la indebita somma per assicurare ai propri cari una sepoltura presso il cimitero monumentale e due funzionari del comune di Francavilla di Sicilia precedentemente addetti al servizio cimiteriale. Uno di questi ultimi, con funzioni di vigilanza e controllo sulle  sepolture, è stato proposto dal Sostituto Procuratore per la misura dell’interdizione dai pubblici uffici, come Tindaro Scirto.

I reati contestati ai vari soggetti indagati sono: corruzione ed istigazione alla corruzione, abuso d’ufficio, violazione di sepolcro, vilipendio e sottrazione di cadavere, ricettazione, falso ideologico nonché esecuzione di lavori su area sottoposta a vincolo architettonico.

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