Cosa c’è dietro la morte di Roberto Scipilliti, il vigile del Fuoco trovato morto in un dirupo?

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Come è morto Roberto Scipilliti?
E’ stato ritrovato ieri il  suo corpo senza vita. Il cadavere del 55enne vigile del Fuoco scomparso da Roccalumera dallo scorso 5 gennaio era in un dirupo, lungo la strada provinciale agricola Savoca-Scopelliti-Rina, una zona ben lontana dal luogo di rinvenimento della sua auto, rintracciata a poche ore della scomparsa di Scipilliti sul lungomare di Santa Teresa Riva. Il cadavere non presenta segni di arma da fuoco o altra arma, ma il volto e il corpo sono tumefatti. Due elementi che lasciano aperta la strada dell’omicidio: Scipilliti potrebbe essere stato ucciso, trascinato in quella zona di campagna e scaraventato giù nel dirupo.

Ma chi era il vigile del Fuoco di Roccalumera?

Roberto Scipilliti era stato riammesso da poco al lavoro, dopo una vicenda giudiziaria che lo aveva portato in carcere per 7 mesi e successivamente ai domiciliari. Misura cautelare poi annullata in attesa del processo.

In carcere, il 55enne ci era finito nell’ottobre 2014, accusato di truffa, estorsione e falso, nell’ambito di una operazione dei Carabinieri che aveva portato alla luce una serie di truffe ai danni dell’Unione Europea e dell’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), avvenute tra il 2010 e il 2011.

Per l’accusa, Roberto Scipilliti aveva avvicinato e convinto 11 persone indigenti a consegnargli la copia dei propri documenti di identità e false attestazioni relative alla proprietà di terreni agricoli, poi,con la complicità di due catanesi impiegati al Centro Autorizzato Assistenza Agricola di Catania e Lentini- sempre a detta dell’accusa – avviava le pratiche per ottenere dall’Unione Europea l’erogazione dei contributi in favore dei richiedenti, che in realtà non ne avevano alcun titolo, in quanto non erano né titolari né conduttori di terreni adibiti a coltivazioni.
Ottenute le erogazioni, scattava l’estorsione perpetrata da Scipilliti nei confronti dei beneficiari che potevano trattenere solo una minima parte delle somme percepite.

Queste le accuse a suo carico, ma avrebbero retto al processo, o il Vigile del Fuoco di Roccalumera  sarebbe uscito indenne dalla vicenda giudiziaria?  Intanto, una delle udienze, fissata per lo scorso lunedì davanti ai giudici della seconda sezione del Tribunale di Messina, è stata rinviata poichè i finti beneficiari chiamati a testimoniare non si sono presentati in aula.

Adesso gli investigatori dell’Arma che indagano sulla morte di Scipilliti dovranno stabilire se, in caso risulti trattarsi di omicidio, essa sia collegata al processo pendente o no.

Patrizia Vita

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