“Non so spiegarmi il motivo per cui sono stato chiamato a deporre”. Lo ha detto il presidente della Regione, Rosario Crocetta, oggi a Messina per testimoniare nel processo sulla Formazione. Lo ha detto fuori dall’aula, intervistato.
A chiamare in causa il governatore è stato Ludovico Albert, ex dirigente generale alla Formazione, inizialmente indagato nell’inchiesta avviata dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dal sostituto procuratore Fabrizio Monaco, poi testimone d’accusa contro l’eccellenza tra i 31 imputati di questo processo, il deputato ex Pd, ora forzista, Francantonio Genovese.
Ludovico Albert, che a seguito dell’archiviazione della sua posizione, si è costituito parte civile, lo scorso 12 gennaio aveva testimoniato contro Genovese. In aula disse di aver subito pressioni dal deputato messinese perchè desse un maggiore finanziamento alla società training service. In particolare, Albert aveva sottolineato che Genovese, al suo rifiuto, lo avebbe salutato con la frase: ” vorrà dire che ti attaccheremo a 360 gradi”. Da qui, per l’accusa, il tentativo di concussione.
Il governatore Crocetta ha inoltre aggiunto che pensava che Albert e Genovese fossero amici, e non comprende le ragioni della modifica ai rapporti tra i due.
Presidente, quanto le costa essere qui, oggi,a deporre?
Mi imbarazza molto, anche perchè non so assolutamente nulla delle minacce che il deputato avrebbe mosso nei confronti dell’ex dirigente regionale ( che peraltro è stato il primo tra i dirigenti cui io, non appena eletto , ho revocato la nomina). In questo processo non sarò a favore di nessuno. Imparziale, dirò soltanto quello che so”. E sa poco.
Crocetta in aula
“Non ho mai ricevuto sollecitazioni di nessun tipo dell’onorevole Genovese, che sapeva qual era la mia posizione politica sulla vicenda e quindi sarebbe stato assurdo che mi facesse delle richieste”. Lo ha detto Rosario Crocetta seduto al banco dei testimoni.
Ha aggiunto: “Con Genovese non ho mai parlato di formazione, nè ho ricevuto sollecitazioni su enti o allontamenti di direttori”.
Crocetta ha anche spiegato il motivo che l’ha portato a non confermare Ludovico Albert quale direttore del dipartimento regionale della formazione professionale: “Non condividevo le modalita’ di gestione del vecchio governo, e dato che lo spoil sistem da’ il diritto di confermare o meno alcune persone, ritenevo che tutti quelli che avessero avuto a che fare con quel sistema di formazione, dovessero andare via”.
“Genovese – ha proseguito- conoscendo le mie valutazioni sulla formazione, molto nette e chiare, non ha mai trattato questo argomento con me proprio perche’ eravamo su posizioni politiche completamente diverse. Il sistema era malato e io ho provato a rimetterlo sui giusti binari”. L’esame di Crocetta e’ stato chiesto dal legale di Albert, le cui domande a quanto pare non ha gradito: “Ritengo la sua domanda fastidiosa”, ha detto il governatore, tanto da meritarsi un richiamo dal presidente della prima sezione penale del Tribunale Silvana Grasso: “Il teste Crocetta non puo’ esprimere valutazioni, ma deve rispondere precisamente alle domande”. L’udienza e’ cominciata con l’esame di Claudio Spadon, ex funzionario della Commissione europea, che ha dichiarato che la commissione ha avuto un ruolo non ufficiale nella scelta di Albert alla guida tecnica dell’assessorato siciliano.
Tra i testimoni anche l’ex ministro Fabrizio Barca.
Patrizia Vita
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