C’è un nuovo indagato, un insospettabile, nell’inchiesta della Procura di Patti scattata lo scorso gennaio, su presunte truffe all’INPS.
Si tratta del maresciallo Tindaro Chiofalo, comandante della stazione Carabinieri di Brolo, accusato di rivelazione di segreto d’ufficio.
Per la Procura pattese, il carabiniere avrebbe informato gli indagati dell’inchiesta in corso a loro carico.
L’inchiesta si era dipanata negli ultimi mesi del 2015, aveva al centro l’attività di medici, avvocati e Ctu impegnati nelle cause di lavoro per ottenere le misure previdenziali.
Per questo, a gennaio 2016, con un blitz, la Polizia Gudiziaria sequestrò circa 300 fascicoli contenenti gli atti di cause per il riconoscimento di invalidità, indennità varie, accompagnatori, cartelle cliniche, certificati medici. Tutto materiale utile alla magistratura per accertare se tra quella gran mole di certificati ce n’erano attestanti invalidità inesistenti al fine di ottenere relativa pensione e riconosciuta indennità di accompagnatore.
Furono indagati, tra gli altri, medici e avvocati e, 8 mesi dopo, anche il maresciallo Chiofalo, sospettato di avere allertato i soggetti sottoposti ad indagini ed intercettazioni, per metterli in guardia dell’inchiesta a loro carico.
Per il carabiniere è stata disposta la sospensione cautelare dalle funzione.
Il suo legale ha fatto ricorso al Tribunale della Libertà.
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