Il Tribunale del Riesame ha rigettato il ricorso presentato dal PM contro l’esclusione dell’aggravante dell’articolo 7, associazione a delinquere, a carico di Chiara Rizzo. Accolte, dunque, le ragioni della difesa, rappresentata dagli avvocati Bonny Candido e Carlo Biondi e dichiarata inammissibile l’aggravante per carenza d’interesse.
Chiara Rizzo, messinese, moglie dell’imprenditore reggino Amedeo Matacena, condannato in via definitiva a 5 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, era stata arrestata lo scorso maggio. La donna è indagata dalla procura di Reggio Calabria perché accusata di avere favorito la latitanza del marito e di avere tentato di schermare i beni di Matacena. Con lei, per il solo reato di favoreggiamento della latitanza, fu arrestato anche l’ex ministro di Forza Italia, Claudio Scajola, che proprio stamane è arrivato al Tribunale di Reggio Calabria dove inizia il processo nei suoi confronti.
Chiara Rizzo dovrà comparire davanti al Gup il prossimo 13 novembre, per essere giudicata con il rito abbreviato.
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