Chiamano il 112 per presunti riti voodoo e intrusi in casa, ma i Carabinieri trovano droga e armi

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In un primo momento questa storia sembrava avere a che fare con occultismo e riti voodoo, ma in realtà dietro una chiamata al 112, effettuata nella notte tra il 7 e l’8 dicembre scorso, si celava ben altro. In quella telefonata alla centrale operativa dei Carabinieri di Milazzo, due persone, conviventi, chiedevano l’aiuto dei militari per la presenza di un intruso nella propria abitazione.

Da qui il pronto intervento di una pattuglia del Radiomobile. Gli uomini dell’Arma, però, dopo aver ispezionato  l’abitazione dei due, non trovarono alcuna presenza sospetta. In quell’appartamento c’erano solo le persone che avevano allertato il 112. I due però insistevano, dicendo che  una persona di sesso femminile era nascosta in casa, dietro un vano in cartongesso ed aggiungendo inoltre che all’interno di un vaso per piante c’erano dei peluche con conficcati all’interno degli spilli con cui ignoti, sempre a detta dei conviventi, avrebbero celebrato delle macumbe in loro danno.

Ma di intrusi i Carabinieri non ne trovano, anzi, accertano che dentro il vaso c’erano sì i pupazzi, ma erano del figlio della coppia. A questo punto, i militari, insospettiti dall’atteggiamento palesemente delirante dei due, perquisiscono l’abitazione e trovano  7 grammi di polvere bianca a base di mannitolo e lidocaina e 7 grammi di polvere a base di lidocaina, ovvero sostanze generalmente utilizzate per la raffinazione e/o taglio della cocaina in purezza, un pianale in vetro con tracce di cocaina, vari teli in nylon e nastro da imballaggio contenenti altre tracce di cocaina, due bilancini di precisione e  infine,  una carabina ad aria compressa abusivamente modificata e capace di generare una potenza esplosiva pari a 22 joule circa.

I due sono stati ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e di detenzione illegale di armi comuni da sparo e munizioni.  Roberto Leo, 31enne di Messina, già noto alle forze dell’Ordine, è stato arrestato e rinchiuso in carcere, mentre la convivente, G. G., 29 anni di Barcellona Pozzo di Gotto, è stata allontanata dal territorio del Comune di Milazzo, con conseguente divieto d’accesso allo stesso territorio e l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

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  1. Credo…da profano che i ragazzi abbiano …chiesto aiuto serio più che serio; poiché mai e poi mai avrebbero i suddetti interpellato…le forze di legge !!! Sicuramente ben radicati …come si evince dall ‘ articolista !

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